un bel sito per studiare il vino:


http://www.italyeno.com/principale/sommario.htm


ENOLOGIA


Se vogliamo conoscere bene il vino dobbiamo prima di tutto conoscere bene la materia prima con cui viene prodotto. Per questo dobbiamo conoscere bene le parti che formano un grappolo di uva e le loro caratteristiche principali. Allora partiamo con il dire che il grappolo d'uva è il frutto della vite ed è  formato sostanzialmente da due elementi: il raspo, ma si può chiamare anche rachide o graspo, e l'acino.

Il raspo è quella struttura legnosa che sostiene gli acini ed è attaccato al tralcio della vite. Il raspo è costituito da un peduncolo (parte iniziale) che si biforca in un asse centrale e in  assi secondari, detti rachilli. La  caratteristica principale del raspo  è quella di essere troppo ricco di sostanze tanniche e, per questo motivo, si elimina prima della pigiatura tramite le macchine diraspatrici.

L'acino, che è attaccato al raspo tramite il pedicello, è formato da tre parti fondamentali: buccia (botanicamente chiamata epicarpo), polpa (mesocarpo) e vinaccioli (endocarpo). La buccia è ricoperta da uno strato opaco biancastro, la pruina. Questa è una sostanza cerosa che difende l'acino dai raggi ultravioletti e impedisce  l'eccessiva disidratazione, ma la sua funzione principale è quella di trattenere i microrganismi portati dal vento o dagli insetti che rendono possibile la fermentazione del mosto. 

La buccia contiene soprattutto sostanze coloranti come gli antociani e i flavoni, ma in essa troviamo anche il tannino nobile, i lieviti (saccaromiceti) e gli aromi (terpeni). Subito dopo l'epicarpo troviamo la polpa, divisa in due parti. La più esterna di queste, più abbondante, è ricca di zucchero (glucosio e fruttosio).

Mentre la parte che circonda i vinaccioli contiene meno zuccheri ma è più ricca in acidi (tartarico, malico e citrico). Nella parte più interna dell'acino troviamo i vinaccioli, che non sono altro che i semi della vite. La loro caratteristica fondamentale da tenere presente nella produzione del vino è che sono ricchi di sostanze tanniche. I tannini presenti nei vinaccioli vengono solubilizzati durante la fermentazione, quindi se si vuole produrre vini poco tannici si dovrà evitare il contatto prolungato del mosto con le vinacce.


La vite e le sue malattie

La vite è formata da: radice, ceppo, fusto e tralci.

Le malattie della vite sono:

  • FILLOSSERA: insetto parassita delle radici

  • OIDIO: attacca gli acini dove in seguito può svilupparsi una muffa grigia Botrytis cinerea anche detta “muffa nobile”

  • PERONOSPERA: fungo che secca le foglie


Riproduzione della vite

La vite si può riprodurre mediante talea, propaggine o innesto, quest’ultimo metodo è ottimo contro la fillossera.


UVA

Il frutto è formato dal raspo (ricco di tannini) e dagli acini.

L’acino è formato da peduncolo, pericarpo (buccia), mesocarpo (polpa), endocarpo (vinaccioli).

La buccia dell’acino è ricoperta da una cera (pruina) che protegge l’acino dall’evaporazione dell’acqua, dall’attacco di microrganismi e trattiene sulla superficie i lieviti responsabili della fermentazione (saccaromiceti). Nella parte interna della buccia si trovano le sostanze coloranti, enocianina nelle uve rosse e enoflavina nelle uve bianche. I semi contengono un olio ricco di acidi grassi polinsaturi.


VENDEMMIA

L’uva, raccolta da settembre a metà ottobre, è messa nella pigiatrice o pigiadiraspatrice. Il prodotto ottenuto è il mosto che, con o senza vinacce, sarà inviato alle vasche o ai tini dove avverrà la fermentazione tumultuosa.

Il mosto è ricco di acqua (70-80%), zuccheri (15-30%), acidi organici, vitamine, tannini….

  • Zucchero: sono presenti glucosio e fruttosio. Subisce la fermentazione alcoolica in presenza di lieviti saccaromiceti.

C6H12O6 ----> 2C2H5OH + 2CO2

glucosio etanolo anidride carbonica

Dalla concentrazione zuccherina, determinata con densimetri, con rifrattometri ecc., si determina il futuro grado alcolico:

Concentrazione zuccherina x 0,6 = gradazione alcolica

Infatti da 1 g di zucchero si ottengono 0,6 g di alcool etilico (etanolo).

  • Metanolo. Altamente velenoso, è presente in piccole quantità

  • Acidi organici: acido tartarico, acido citrico e acido malico ( subisce la fermentazione malo-lattica)

  • Tannini: conferiscono il gusto astringente

  • Antociani (polifenoli): colorazione dei vini rossi

  • Flavoni (polifenoli): colorazione dei vini bianchi


CORREZIONE DEL MOSTO

Mosti poco colorati si mescolano con altri più colorati. Se il mosto ha una bassa gradazione zuccherina si aumenta con mosto concentrato o con mosto muto ( mosto reso infermentescibile mediante aggiunta di anidride solforosa SO2).

FERMENTAZIONE DEL MOSTO (fermentazione alcolica)

E’ la trasformazione del mosto in vino. Inizia poche ore dopo la pigiatura, si formano schiuma e bolle di anidride carbonica CO2. Il fenomeno è legato alla presenza di un buon numero di lieviti e una temperatura idonea.

La trasformazione è anaerobia, cioè avviene quando l’ossigeno scarseggia. Inizialmente la fermentazione è tumultuosa poi, quando lo zucchero inizia a scarseggiare, avviene la fermentazione lenta.


FERMENTAZIONE MALO-LATTICA

Avviene quando la temperatura è più alta

Acido malico --->acido lattico + CO2

E’ provocata dai batteri malolattici, si ottiene una disacidificazione naturale del vino. L’acido lattico conferisce un gusto più “morbido” e “rotondo” fondamentale per i vini rossi.


MICRORGANISMI PRESENTI NEL MOSTO

  • Lieviti: sono funghi unicellulari, si dividono in:

  • Ellittici: hanno forma ovoidale, sono saccaromiceti che danno buona produzione di alcool e resistenza all’alcool e all’anidride solforosa. Servono per portare a termine la fermentazione.

  • Apiculati: hanno forma di limone, sono i primi ad avviare la fermentazione ma la loro azione si esaurisce rapidamente.

  • Muffe: sono funghi pluricellulari generalmente dannosi perché attaccano l’acino. Un’eccezione è la Botrytis cinerea (muffa nobile) che in alcuni casi è volutamente lasciata sull’uva (passiti, Tokay ungherese ecc.)

  • Batteri: microrganismi unicellulari in genere dannosi perché provocano fermentazioni anomale o malattie del vino. Sono invece utili i batteri malo-lattici.


TECNICHE DI VINIFICAZIONE

Uno stesso tipo di uva vinificato in modo diverso fornisce un vino con caratteristiche molto varie.

  1. Vinificazione in rosso

  2. Vinificazione in bianco

  3. Vinificazione in rosato

  4. Vinificazioni particolari


  1. VINIFICAZIONE IN ROSSO

E’ identificata dalla macerazione delle vinacce a opera dell’alcool prodotto. Ciò permette la solubilizzazione e intensificazione del colore dei pigmenti. Raspi e vinaccioli non devono essere lacerati o schiacciati. I raspi rendono i vini più ricchi di tannino.

La macerazione delle vinacce è breve (pochi giorni) per vini giovani o vini rosati; è lunga anche un mese per vini tipo Barolo.

La prima fermentazione è detta tumultuosa perché lo sviluppo di anidride carbonica è massiccio e il mosto sembra in ebollizione. Le vinacce tendono ad affiorare formando il “cappello” che deve essere fatto riaffondare per evitare il contatto con l’aria.



  1. VINIFICAZIONE IN BIANCO

E’ la vinificazione in assenza di vinacce, è impiegata per ottenere vini bianchi o poco colorati. La produzione richiede particolare cura e attenzione essendo più complessa. Infatti la fuoriuscita dei polifenoli potrebbe causare colorazioni indesiderate. E’ indispensabile limitare il contatto con l’aria per evitare ossidazioni. E’ necessario l’utilizzo di anidride solforosa.

ANIDRIDE SOLFOROSA: è un gas acre e velenoso ma con ottima attività antisettica nei confronti dei batteri. E’ antiossidante e svolge un’azione positiva sul corretto andamento della fermentazione e sulla conservazione del vino. A forti dosaggi “mutizza” il mosto cioè lo rende infermentescibile (non lo fa fermentare). In quantità eccessiva, oltre ad alterare il gusto del vino, è responsabile del tipico “cerchio alla testa”.



VALORE NUTRITIVO DEL VINO

Il vino è una bevanda alcolica che fa parte delle nostre tradizioni alimentari e svolge alcuni effetti positivi nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, se consumato in dosi adeguate . Questa proprietà è stata messa in relazione con la presenza dei polifenoli (in particolare nel vino rosso), queste sostanze nell’organismo contrastano i processi ossidativi innescati dai radicali liberi.

L’alcool è un nutriente non indispensabile, anzi è un prodotto estraneo all’organismo e può essere tossico, infatti dopo essere stato assorbito a livello dello stomaco o dell’intestino tenue, arriva al fegato dove viene metabolizzato ad aldeide acetica, composto dannoso se presente oltre il limite fisiologico. L’abuso cronico di alcool porta a una grave patologia detta alcolismo.

L’alcool fornisce 7 kcal/g, perciò un consumo eccessivo favorisce il sovrappeso e l’obesità.

Non si può stabilire con regole rigide la quantità di alcool che una persona può consumare, ma se consideriamo l’unità alcolica (UA) pari a 12 g di etanolo, è oggi ritenuto moderato un consumo di 2-3 UA al giorno per l’uomo e 1-2 UA per la donna. Nell’infanzia e nell’adolescenza è tassativo evitare del tutto il consumo di bevande alcoliche.

Un’unità alcolica è contenuta in un boccale di birra di media gradazione (330ml)o in un bicchiere piccolo (125ml)di vino di media gradazione o in una dose da bar (40ml) di superalcolico.



COME SI CALCOLA IL CONTENUTO DI ALCOOL ETILICO

Se il vino consumato riporta in etichetta Alcool 12%vol., significa che su 100ml di vino sono presenti 12ml di alcool etilico.

Per passare dal volume ai grammi di alcool si fa la seguente operazione

12(%VOL) x 0,79 (densità dell’alcool) = 9,48 g

Per calcolare i grammi di alcool etilico contenuti in una bottiglia di 750 ml, si procede così:

100: 9,48 = 750 : X

X= 9,48x750 =71,5 g di alcool etilico

       100

Se si vuol sapere quante sono le calorie dell’alcool:

71,5 x7= 497,7

Dove 71,5 sono i grammi di alcool etilico in una bottiglia da 750 ml e 7 sono le kcal di 1 grammo di alcool.

La quantità calorica giornaliera proveniente da bevande alcoliche non deve mai superare il 10% del fabbisogno calorico totale dell’individuo adulto. Quindi se il fabbisogno calorico giornaliero è di 2500 kcal, la quantità massima di alcool etilico non deve mai superare le 250 kcal.



Domande per verifica di enologia.

Da quali parti è formata la vite?

La vite è formata da: radice, ceppo, fusto e tralci.

Quali sono le malattie della vite?

Le malattie della vite sono:

  • FILLOSSERA: insetto parassita delle radici

  • OIDIO: attacca gli acini dove in seguito può svilupparsi una muffa grigia Botrytis cinerea anche detta “muffa nobile”

  • PERONOSPERA: fungo che secca le foglie

Cosa è la muffa nobile?

Muffa che si sviluppa sulle bucce e che permette la produzione di un vino molto aromatico e molto costoso

Quali sono le parti che compongono il grappolo?

Il graspo o raspo e gli acini

Descrivi un acino

composto da buccia polpa e vinacciolo. Sopra la buccia c'è la pruina, all'interno della buccia ci sono sostanze coloranti, enocianina per le uve rosse e enoflavina per le uve bianche. La polpa contiene zuccheri acqua e sali minerali. Con i vinaccioli si fa l'olio di vinaccioli.

Cosa è la pruina?

La buccia è ricoperta da uno strato opaco biancastro, la pruina. Questa è una sostanza cerosa che difende l'acino dai raggi ultravioletti e impedisce  l'eccessiva disidratazione, ma la sua funzione principale è quella di trattenere i microrganismi portati dal vento o dagli insetti che rendono possibile la fermentazione del mosto.

Cosa è il tannino?

Sostanze presenti nei raspi e nei vinaccioli che ha gusto astringente e asciuga la lingua.

Cosa sono le vinacce?

La vinaccia è la buccia dell'uva comprensiva dei vinaccioli, solitamente senza raspo (la struttura legnosa che funge da scheletro ad un grappolo d'uva). In pratica, la vinaccia è ciò che rimane da un acino d'uva, eliminata la sola polpa.La vinaccia si usa come materia prima per la produzione della grappa.

Cosa sono i saccaromiceti?

sono dei funghi (muffe) che permettono la trasformazione dello zucchero in alcol etilico e anidride carbonica. Per ogni grammo di zucchero si formano 0.6 grammi di alcol e 0,4 di anidride carbonica

Cosa sono pigiatrice e pigiadiraspatrice

pigiatrice: schiaccia solo gli acini, la pigiadiraspatrice schiaccia gli acini e porta via i raspi. Con la pigiatrice, siccome i raspi rimangono il vino conterrà più tannino. Dipende dal tipo di vino che si vuole ottenere

Cosa è il mosto?

E' il prodotto della pigiatura.

Cosa è la fermentazione alcolica?

E' la trasformazione dello zucchero in alcol etilico e anidride carbonica. Questa trasformazione è attivata dai lieviti saccaromiceti. Esistono due tipi di lieviti: ellittici e apiculati

Gli ellitticiche portano a termine la fermentazione alcolica, sopportano l'alcol.

Gli apiculati che hanno la forma di un limone fanno partire la fermenazione alcolica ma sono poco resistenti all'alcol e muoiono presto

Quante fermentazioni ci sono?

La fermentazione tumultuosa, la fermentazione lenta e la fermentazione malolattica

Cosa è la fermentazione malolattica e quando avviene?

La fermentazione malolattica è la fermentazione dell'acido malico in acido lattico e la liberazione di anidride carbonica. Acido malico --->acido lattico + CO2

E’ provocata dai batteri malolattici, si ottiene una disacidificazione naturale del vino. L’acido lattico conferisce un gusto più “morbido” e “rotondo” fondamentale per i vini rossi.


In pratica si ha una rifermentazione (dopo la fermentazione tumultuosa e la fermentazione lenta) vediamo che il nostro liquido comincia a ribollire di nuovo.

E' necessaria per i vini rossi ai quali l'acido lattico che si forma conferisce un gusto più morbido e rotondo

Perché la fermentazione tumultuosa si chiama così?

E' la prima fermentazione. Avviene quando c'è tanto zucchero e quindi si forma tanta anidride carbonica. Ovviamente non c'è produzione di calore. Le bolle non sono dovute al fuoco, sono bolle di anidride carbonica.

Come si chiama la seconda fermentazione?

La seconda fermentazione si chiama fermentazione lenta perché lo zucchero scarseggia e quindi si forma poca anidride carbonica.

La fermentazione alcolica è tipo aerobio e anaerobio?

La fermentazione alcolica è una trasformazione anaerobia cioè avviene in assenza di ossigeno. Anzi la presenza di ossigeno potrebbe causare la formazione di prodotti non graditi ( si formano delle sostanze che non ci interessano, per esempio si potrebbe formare dell'aceto e il gusto del vino sarebbe rovinato)

Per esempio se nel nostro mosto se ci sono le bucce queste tendono a formare una specie di cappello che viene a galla. Allora    bisogna farle affondare giù proprio per evitare che vengano in contatto con l'aria e che danneggino il vino

Quali tecniche di vinificazione conosci?

vinificazione in rosso vinificazione in bianco, vinificazione in rosato vinificazione particolari

Vinificazione in rosso

E' caratterizzata dalla macerazione delle vinacce perché serve per conferire il colore al vino. La macerazione sarà molto lunga per vini da invecchiamento come ad esempio il barolo.

Vinificazione in bianco

Avviene in assenza di vinacce. Serve per ottenere vini bianchi anche partendo da uve rosse.

Cosa è l'anidride solforosa?

E' un gas acre velenoso ma che è utile come antisettico (cioè disinfettante) nei confronti dei batteri che potrebbe contaminare le botti, i tini o il mosto. Ha azione antiossidante. In alte dosi mutizza il mosto, cioè non permette la fermentazione.

Il valore nutritivo del vino

Il vino è una bevanda alcolica che fa parte delle nostre tradizioni alimentari e svolge alcuni effetti positivi nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, se consumato in dosi adeguate . Questa proprietà è stata messa in relazione con la presenza dei polifenoli (in particolare nel vino rosso), queste sostanze nell’organismo contrastano i processi ossidativi innescati dai radicali liberi.

L’alcool è un nutriente non indispensabile, anzi è un prodotto estraneo all’organismo e può essere tossico, infatti dopo essere stato assorbito a livello dello stomaco o dell’intestino tenue, arriva al fegato dove viene metabolizzato ad aldeide acetica, composto dannoso se presente oltre il limite fisiologico. L’abuso cronico di alcool porta a una grave patologia detta alcolismo.

L’alcool fornisce 7 kcal/g, perciò un consumo eccessivo favorisce il sovrappeso e l’obesità.

Non si può stabilire con regole rigide la quantità di alcool che una persona può consumare, ma se consideriamo l’unità alcolica (UA) pari a 12 g di etanolo, è oggi ritenuto moderato un consumo di 2-3 UA al giorno per l’uomo e 1-2 UA per la donna. Nell’infanzia e nell’adolescenza è tassativo evitare del tutto il consumo di bevande alcoliche.

Un’unità alcolica è contenuta in un boccale di birra di media gradazione (330ml)o in un bicchiere piccolo (125ml)di vino di media gradazione o in una dose da bar (40ml) di superalcolico.




esercizio

calcolo calorico del vino


dati

incognite


ingrediente

Gradazione alcolica

Ingrediente in millilitri (ml)

Alcol in ml

Alcol grammi (g)

Appossimazione alcol gramm

Energia Kcal

Approssimazione energia / kcal

grappa

40

30

12

9,48

10

66,36

66

Vino x

13

1000

130

102,7

103

718,9

72

Vino y

12

750

90

71,1

72

497,7

498

Vino z

11

200

22

17,38

17

121,66

122


Calcoli: vediamo ad esempio come si fa per la grappa

grappa: se la grappa ha gradazione alcolica 40 vuol dire che ha 40 ml di alcol su 100 ml di prodotto

si imposta la proporzione 40:100 = x: 30

x= 40 * 30 : 100 = 12

per passare dai millilitri ai grammi c'è un numero fisso da moltiplicare: 0,79

quindi 12 * 0,79= 9,48

Per calcolare le kcal: ogni grammo di alcol fa 7 Kcal quindi basta moltiplicare i grammi di alcol per 7.

9,48 * 7 = 66,36


Per il vino x

13:100= x:1000 = 130

130 * 0,79 = 102,7

102,7 * 7 =

Per il vino y

12:100 = x: 750

x= 12 * 750: 100 = 90

90 * 0,79 = 71,1


71,1 * 7 = 499,7


Per il vino z

11:100 = x: 200

11 * 200 : 100 = 22

22* 0.79= 17,38

17,38 * 7 = 121,66