L’amico ritrovato, narra la storia di due ragazzi, uno ebreo, Hans Schwarz, l’altro tedesco di nobili origini, Konradin van Hohnfles.

Tra i due nasce una profonda amicizia, grazie anche alle comuni passioni di collezionare monete greche e di leggere.

Purtroppo la loro amicizia non è destinata a durare; infatti, Hitler sale al potere e Konradin, la cui famiglia è filo nazista, decide di non frequentare più l’amico per non mettersi in cattiva luce e anche a scuola  la situazione peggiora a causa della propaganda nazista.

Hans e costretto ad emigrare da parenti americani mentre i genitori decidono di rimanere a difendere la “loro patria” perché: “…non permetteremo che nessun bastardo austriaco ce la sottragga…”.

I genitori di Hans moriranno in seguito suicidi per sfuggire alle persecuzioni naziste.

Molti anni dopo Hans riceve una lettera dal suo vecchio liceo classico tedesco.

Questa  annunciava la  raccolta di fondi per la costruzione di un monumento    ai caduti in ricordo di tutti gli studenti morti nella seconda guerra mondiale, con allegato un libretto con tutti i nomi dei deceduti.

Hans trova scritto anche il  nome dell’amico Komradin con la scritta: “Implicato per il tentato omicidio di Hitler, Giustiziato ”; a questo punto Hans capisce di aver ritrovato un amico.

 

Il romanzo è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e, pur non narrando direttamente gli avvenimenti bellici, condivide l’atmosfera intrisa di angoscia e terrore di quegli anni così controversi e convulsi. Stoccarda, 1932: Hans Schwarz, figlio di un medico ebreo e Konradin von Hohenfels, figlio di aristocratici tedeschi, si conoscono sui banchi del liceo e nasce tra loro una profonda amicizia, che li porta a condividere le illusioni e i sogni tipici dell’adolescenza. Ben presto, però, la situazione cambia ed in maniera drammatica: la campagna antisemita esplode in Germania, separando anche idealmente i due amici. Konradin, infatti, è affascinato dalle tematiche del nazionalismo e sembra condividerne gli ideali. Hans si rifugia negli Stati Uniti mentre i suoi genitori, rimasti a Stoccarda, si suicidano, esasperati dalle persecuzioni naziste. Trascorrono gli anni e Hans, completamente ambientato negli Stati Uniti, esercita la professione di avvocato. Il passato, però, non vuole rimanere sepolto: Hans riceve una lettera del liceo che frequentava, con una richiesta di fondi per erigere un monumento agli ex allievi caduti in guerra, il cui elenco era allegato alla lettera. Con un’esitazione mista al dolore della rievocazione di quegli anni sciagurati, che hanno portato alla morte dei suoi genitori, la delusione dell’allontanamento dall’amico ed hanno infuso in lui l’odio verso tutto quanto è “tedesco”, Hans scorre la lista. Vi troverà con stupore e ritrovato senso di pace il nome di Konradin, con l’indicazione del fatto che fu giustiziato per aver partecipato ad un complotto per uccidere Hitler. Hans può quindi riabbracciare nel suo cuore l’amico dapprima perso, ma ritrovato. Gli avvenimenti vengono descritti come ricordi del protagonista ad anni di distanza, in un modo tale che la narrazione non risulti mai fredda e distaccata, ma costantemente ricca di partecipazione e di rimpianto per una vita che avrebbe potuto essere diversa. "L’amico ritrovato" di Fred Ulhman è in assoluto uno dei migliori libri in circolazione, adatti a grandi ed adolescenti, sul tema dell’amicizia e con ambientazione negli anni della Seconda Guerra Mondiale.L’amico ritrovato di Uhlman narra l’amicizia, nata tra i banchi di scuola, tra Hans e Konradin. Il rapporto tra i due matura fino a quando qualcosa di più grande della differenza sociale e della diversità caratteriale si frappone tra loro.


Hans, infatti, scopre che la famiglia di Konradin ha rapporti con Hitler e ne condivide l’ideologia. La goccia che fa traboccare il vaso è un incontro a teatro, tra i due amici: in presenza dei genitori, Konradin finge di non vedere e di non conoscere Hans. Questo episodio decreta la frattura definitiva nel loro rapporto, ormai incrinato.


Siamo negli anni ‘30: le teorie sulla superiorità della razza ariana, l’odio verso gli ebrei, le svastiche e i discorsi pomposi del Furer dilagano pericolosamente, costringendo la famiglia di Hans a mandare il ragazzino in America, per proteggerlo, in attesa che quel periodo, ritenuto comunque passeggero, possa finire.


Konradin, venuto a conoscenza dell’imminente partenza dell’amico, gli scrive una lettera, nel quale si dice dispiaciuto, anche se ammette che anche una parte di sé è rimasta fortemente affascinata dalla figura di Hitler, dalla sua personalità, dall’intensità delle sue parole, lo ritiene addirittura un uomo mandato da Dio per migliorare la Germania. Si dice certo dell’esistenza di ebrei giusti e meritevoli, è sicuro che a costoro nulla di male verrà mai fatto. I rapporti tra i due amici si interrompono definitivamente.


Ormai adulto e stabilitosi definitivamente in America, Hans riceve una lettera dal suo vecchio istituto scolastico, che gli chiede fondi per la costruzione di un monumento funebre alla memoria degli allievi caduti durante la seconda guerra mondiale. In allegato, c’è una lettera, con i nomi dei caduti. Esitante e con finto disinteresse Hans scorre la lista, riconoscendo in essa i nomi di alcuni suoi ex compagni di classe. Poi si sofferma alla lettera H, dove legge: “VON HOENFELS, Konradin, implicato nel complotto per uccidere Hitler. Giustiziato.”