IL MEDIOEVO
Il medioevo è un periodo storico che va dal V secolo al XV secolo.
Per comodità gli storici hanno identificato due date che segnano una svolta epocale e che racchiudono questo periodo:
476 D.C.: caduta dell'Impero Romano d'Occidente con la deposizione dell'imperatore Romolo Augustolo
1492 scoperta dell'America
Medioevo significa età di mezzo è ha un'accezione negativa (senso dispregiativo), perchè è racchiuso tra la civiltà classica e il Rinascimento, epoche di grande sviluppo culturale, artistico ecc..
Il Medioevo è diviso in due parti:
Alto medioevo 476-1000 è caratterizzato da :
Condizioni economiche disagiate
invasioni da parte di popolazioni barbare
fondazioni dei regni romano barbarici
crisi demografica
ritorno alle campagne e abbandono delle città
vie di comunicazione scarse e disagevoli (strade difficilmente percorribili e poco sicure)
decadenza delle arti e delle lettere
Forte presenza del Papa
2. Basso Medioevo 1000-1492
Sviluppo di forme di governo basate su Signorie e vassallaggi
Rinascita delle città
Se per l'Europa il Medioevo fu un periodo buio per il Regno Bizantino e la civiltà islamica fu un periodo di grande sviluppo e ricchezza.
IL MEDIOEVO
Alla lettera Medioevo vuol dire età di mezzo: periodo compreso fra l’età antica e l’età moderna
Questo nome rivela un pregiudizio: l’idea che il medioevo sia un periodo poco importante di crisi e di arretratezza. Il tempo dei secoli bui. In realtà il Medioevo è stato un tempo anche di straordinario progresso.
Caratteristiche:
1 - Il tempo del mondo diviso (dopo che i romani avevano unificato il mondo)
2 - Il tempo segnato dalle religioni (Cristianesimo con tutte le sue divisioni e Islam)
Coordinate temporali
Il Medioevo si divide in due parti: Alto medioevo e Basso medioevo
Alto medioevo (più lontano da noi) va dal 476 d.C. (dal crollo dell’impero romano d’occidente) all’anno 1000 (tempo segnato da due figure storiche: Maometto e Carlo Magno)
Basso Medioevo (più vicino a noi) va dall’anno 1000 al 1492 (scoperta dell’America)
NB:
476 d.C. il mondo diventa diviso e viene percepito in modo diverso da prima: più complesso e caotico
anno 1000: La Chiesa aveva diffuso il terrore della fine del mondo Dopo l’anno 1000 rifioriscono la cultura e l’economia.
1492: con la scoperta dell’America cambia di nuovo la percezione del mondo: si comprende che è molto più vasto di quanto si credesse e si capisce che non è piatto.
La suddivisione sociale nell’alto medioevo
La società era suddivisa in modo semplice ma rigido. Noi conosciamo questa suddivisione per merito del Vescovo Adalberone che nel 1024 la descrisse divisa in 3 ORDINI
Quelli che lavorano (contadini, i servi della gleba (Gleba= terra)
Quelli che pregano (monaci ed ecclesiastici)
Quelli che combattono (soldati, cavalieri)
1)Quelli che lavorano
L’economia era agricola. Elemento centrale di questa economia era il LATIFONDO (grande proprietà terriera).
Le tecniche di coltivazione erano arretrate; gli strumenti come l’aratro erano di legno. Circa io 70% delle terre era incolto.
Il latifondo era diviso in
PARS DOMINICA (parte padronale dove risiedeva il padrone: era la parte migliore)
Il MANSO dove vivevano i contadini (le terre peggiori).
I contadini erano retribuiti in natura cioè potevano tenere una parte del raccolto.
I contadini erano liberi ma per motivi di sicurezza rimanevano sempre a vivere e lavorare sotto il padrone.
Invece i Servi della gleba non erano liberi ma dovevano per forza sottostare al volere del padrone. Tuttavia erano servi della gleba, di proprietà della gleba (= terra) , non del padrone. Cioè il padrone non aveva diritto di vita e di morte su di loro. I servi potevano anche avere la protezione di un tribunale contro i soprusi del padrone. Rispetto agli schiavi i servi della gleba avevano la stessa condizione economica ma era diversa la loro condizione giuridica.
2)Quelli che pregano: Membri della Chiesa – Monaci.
La Chiesa era l’unico elemento diffuso in tutta l’Europa- E’ un’organizzazione che da punto di riferimento, di unità.
Nella città la più importante autorità era il vescovo. Nelle campagne era fondamentale la presenza di monasteri (luoghi in cui vivevano comunità di monaci).
I monasteri erano molto importanti perché:
rappresentavano luoghi economicamente attivi;
davano ospitalità ai pellegrini e ai poveri
erano luoghi sicuri
erano luoghi di cultura perché avevano biblioteche e scuole
La parola monaca viene dal greco monos e vuol dire uno solo; i primi monoci vivevano nell’attuale Europa orientale ed erano eremiti cioè persone che scelgono di vivere un’esperienza spirituale solitaria, vivono con la sola compagnia di Dio.
In occidente i monaci non sono eremiti ma monaci cenobiti (da cenobio: dal latino cenòbium, a sua volta dal greco κοινός, "comune", e βίος, "vita": forma comunitaria di monachesimo, praticata in monasteri (cenobi) sotto la guida di un'autorità spirituale, secondo una disciplina fissata da una REGOLA.
I cenobiti si differenziano dagli eremiti in quanto praticavano una vita comunitaria anziché solitaria.
La prima esperienza di questo tipo in occidente è quella dei monaci Benedettini, ordine monastico fondato a Cassino (nell’Italia centrale) da Benedetto da Norcia. I Benedettini per organizzare la loro vita si danno una regola che si può sintetizzare con l’espressione “ORA ET LABORA” cioè prega e lavora. I benedettini non si fanno mantenere dal lavoro dei contadini: sono loro stessi che lavorano e quindi si mantengono da soli.
E’ un modo rivoluzionario per l’epoca. Anche sul piano organizzativo i Benedettini sono rivoluzionari: si riuniscono ed eleggono il loro capo, l’ABATE. A lui si deve obbedienza ma non cieca. Se la comunità ritiene non adeguato il comportamento dell’abate può revocargli, togliergli, l’incarico e assegnarlo ad un altro. L’obbedienza è un atto di fiducia e l’abate deve essere all’altezza della fiducia accordata.
Questa forma di democrazia diretta prevede che la base ( i monaci) ha più potere dell’abate. Modello rivoluzionario per l’epoca perché è un modello di potere dal basso.
3)Quelli che combattono - Il rapporto di vassallaggio
Nell’attuale Francia sorgeva il regno dei Franchi, popolazione di antica origine celtica. I Celti, originari dell’attuale Irlanda, si erano stanziati nel nord della Francia nel X secolo a.C. dando origine alla popolazione dei Galli che popolarono tutta l’attuale Francia. Nel I secolo a.C. furono conquistati dai Romani e, dall’incrocio dei romani con i galli, nell’alto medioevo, diedero origine ai Franchi.
Tra i Franchi vi era l’usanza che il Re donasse le terre conquistate in guerra ai suoi uomini più fedeli che venivano chiamati VASSALLI. Col tempo questa usanza divenne un rito istituzionale che si chiama OMAGGIO nel senso di dono e di manifestazione di rispetto. Le terre donate dal re al vassallo erano un modo con cui il sovrano mostrava rispetto verso il vassallo per l’aiuto ricevuto in guerra.. Queste terre non diventavano proprietà del vassallo. Alla morte del vassallo il feudo, (cioè le terre) tornavano al re che lo assegnava ad un altro vassallo (che poteva anche essere il figlio del vassallo defunto).
Il rapporto tra re e vassallo si chiamava Rapporto di vassallaggio e da costruito su due principi:
Re |
Vassallo |
Rispetto per la vita e l’incolumità del vassallo |
Fedeltà personale al re |
Protezione: assistenza legale al vassallo citato in giudizio |
Obbligo dell’aiuto in guerra |
Beneficio: cioè l’assegnazione del FEUDO cioè delle terre al Vassallo |
Obbligo del consiglio: la politica estera era gestita dal re insieme ai vassalli |
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Obbligo di rappresentanza: il vassallo rappresentava il potere del re nel feudo |
La gestione dello stato non pre3vedeva l’accentramento del potere nelle mani del re, ma una partecipazione al potere da parte dei suoi sottoposti. L’idea dell’ingiustizia di concentrare il potere in poche mani è molto radicata nella cultura francese. La Francia è l’unico paese ad aver superato l’assolutismo con una rivoluzione nel 1789 e l’attuale costituzione prevede il diritto del popolo alla rivoluzione.
Lo sviluppo della società feudale
Quando si istituzionalizza il rapporto di vassallaggio nel regno dei franchi nasce la società feudale.
La società feudale è costruita su un’organizzazione politica ed economica semplice: quella dei feudi.
Piano politico: territori più o meno resi autonomi ma non indipendenti. La gestione della vita all’interno del feudo (produzione, giustizia eccetera) è affidata al vassallo ma i feudi sono proprietà del sovrano che nomina i vassalli feudatari e stabilisce (col consiglio dei vassalli) le leggi generali del regno
Piano economico: l’economia del feudo è autonoma perché il suo obiettivo è solo soddisfare i bisogni della comunità che vive nel feudo. Si tratta di un’economia di sussistenza che si fonda su tre principi
S produce in vista dei consumi e si consuma quello che si produce (non c’è surplus)
La domanda crea l’offerta
I commerci sono ridotti e c’è scarso uso della moneta
Il Sacro Romano Impero
Alla fine dell’ VIII secolo d.C. il regno dei franchi comincia una fase di espansione territoriale sotto il re Carlo magno che regna dal 770 fino alla sua morte nel 814. Il regno comprendeva l’attuale territorio di Francia Belgio e Olanda. Espandendosi conquista gli attuali territori di Germania, Svizzera, Austria e Italia settentrionale fino all’Emilia Romagna) Espandendosi su un territorio così vasto diventa un IMPERO (entità territoriale che riunisce popoli diversi). Carlo magno fonda il SACRO ROMANO IMPERO il 25 dicembre dell’anno 800 d.C. facendosi incoronare IMPERATORE da papa Leone III.
Carlo Magno si rende conto che l’unità dell’Impero deve essere garantita, prima di tutto su un piano culturale: sceglie come collante la religione cristiana. Questa situazione apre la fase delle LOTTE TRA PAPATO E IMPERO che ci saranno per tutto il medioevo. La questione è questa: alla morte dell’Imperatore, siccome il successore di Carlo Magno viene incoronato dal Papa allora chi è più potente il Papa o l’imperatore. Questa contesa caratterizzerà tutto il periodo medievale.
I sostenitori dell’imperatore e i sostenitori del papa daranno origine a due partiti che si diffonderanno in tutta Europa:
I GHIBELLINI sostenitori della superiorità dell’imperatore rispetto al papa. Sostenevano l’imperatore avesse il diritto di nominare il papa
I GUELFI sostenitori del diritto del papa a nominare l’imperatore e quindi sostenitori della superiorità del papa rispetto all’imperatore.
Nei feudi e, dopo l’anno 1000, nei Comuni, si verificheranno le lotte per il potere tra Guelfi e Ghibellini.
Unica eccezione sarà il Comune di Firenze dove la lotta sarà tra due opposte fazioni nate all’interno dello stesso partito dei Guelfi. A Firenze fra il 1200 e il 1300 il partito si divide tra Guelfi Neri e Guelfi Bianchi. I Guelfi neri sono i classici guelfi sostenitori della superiorità del potere del papa. I Guelfi bianchi ritengono necessario tenere distinti i due poteri in modo che restino indipendenti. I guelfi bianchi sono perciò laici. Alla fazione dei guelfi bianchi appartiene Dante Alighieri e quando i guelfi neri prenderanno il potere a Firenze Dante dovrà andare in esilio.
Dal Sacro Romano Impero alla fine della società feudale
Il Sacro Romano Impero assoggettava i popoli diversi sotto una stessa autorità (impero) e aveva il cristianesimo come unica religione (sacro). Ma perché si chiamava anche romano?
Il progetto politico di Carlo Magno è quello di riunificare tutto il mondo all’epoca conosciuto. Quindi voleva che il suo impero avesse la stessa funzione che nell’antichità aveva avuto l’Impero
Romano. Ma Carlo Magno non riesce a realizzare il suo obiettivo. Perché? Per vari motivi:
1)L’estensione del suo impero non raggiunge quella dell’antico impero romano, anche perché non riesce ad assoggettare né l’impero romano d’oriente né l’impero arabo
2)Solo Carlo Magno ha l’autorevolezza sufficiente per tenere unito l’impero. Alla sua morte comincia un processo di disgregazione dell’impero.
Questo processo si svolge in due fasi:
1)poco dopo la morte di Carlo Magno l’Impero viene diviso in 3 aree:
area occidentale (Francia)
area centrale (Germania occidentale e Italia settentrionale)
area orientale (Germania orientale)
2)Fine del X secolo i feudi diventano indipendenti l’uno dall’altro. L’autorità dell’imperatore serve solo a gestire i rapporti con gli altri imperi.
I feudi cominciano una fase di lotta uno contro l’altro per due ragioni:
1)I feudi più grandi vogliono conquistare i feudi più piccoli per estendere i propri territori
2)Alcuni feudi sono guelfi e spesso sono governati da vescovi per cui la chiesa di Roma comincia ad avere possedimenti in Germania. Altri feudi sono Ghibellini e sono governati da nobili
I FEUDI subiscono una grande trasformazione e diventano EREDITARI
Quando Carlo Magno era vivo il feudo era concesso in usufrutto al vassallo: alla morte del vassallo il feudo tornava all’imperatore. Dal X secolo i feudi diventarono proprietà dei vassalli quindi alla loro morte passavano in eredità ai figli. I vassalli così diventarono nobili perché il loro potere diventa ereditario. Così il potere si concentra nelle mani delle famiglie feudatarie
La nascita dell’ISLAM
L’Islam è una religione che nasce nel medioevo, nell’ VIII secolo d.C.
Nasce in Arabia sulla predicazione di Maometto. L’Arabia era abitata da diverse tribù di mercanti nomadi, divise tra loro ognuna con le proprie tradizioni anche religiose. Maometto dà a queste tribù prima di tutto una unità religiosa poi, di conseguenza dà anche un’unità politica.
L’unità politica araba quindi deriva da quella religiosa. Maometto è capo religioso e politico. Grazie alla loro forte unità gli Arabi conquistano molti territori:
VII-VIII secolo d.C. espansionismo arabo (nord Africa, Spagna, Francia, Italia del sud e Liguria)
Maometto guida l’espansione territoriale araba. In questo contesto si diffonde l’Islam, ma senza che la nuova religione venga imposta ai popoli. Viene lasciata la libertà di decidere. Maometto è di mentalità laica e distingue anche in sé stesso l’uomo politico da quello religioso.
L a dottrina dell’Islam
L’Islam è una Religione monoteista (adora un solo dio) Si sintetizza in 5 PILASTRI
1)Professione di fede: ogni musulmano (o mussulmano), ogni giorno, al risveglio deve proclamare: DIO è grande e Maometto è il suo profeta
2)Preghiere quotidiane: cinque volte al giorno rivolti verso la Mecca
3)Elemosina. Una volta al mese ogni musulmano deve fare elemosina verso i poveri. La solidarietà sociale è un elemento dell’Islam
4)Ramadan. Mese del digiuno. Si può mangiare solo di notte, al calar del sole.
5)pellegrinaggi alla Mecca. Almeno una volta nella vita.
Oggi al musulmano è chiesto anche di praticare due Jihad (guerre sante) che sono:
la Jihad minore cioè la testimonianza della propria fede al mondo
la Jihad maggiore cioè la disciplina interiore che porta a sforzarsi di osservare i precetti religiosi soprattutto quando non si vorrebbe.
La rinascita dopo l'anno 1000
il fatto che non fosse arrivata la temuta fine del mondo ''segna'' all'indomani dell'anno mille un clima di rinnovata fiducia del futuro.
Si aprono tre secoli di crescita in molti ambiti: politico, economico, culturale, artistico e sociale ecc..
Due sono gli elementi fondamentali:
A) La laicizzazione culturale: comincia un lento processo di emancipazione cioè di liberazione del pensiero religioso e dei valori religiosi, l'uomo Europeo incomincia a pensare di poter elaborare idee e lavori nuovi, autonomi rispetto a quelli religiosi.
B) La Borghesia: soggetto sociale nuovo, che opera questa laicizzazione culturale.
La rivoluzione agricola
La paura della fine del mondo aveva indotto gli uomini Europei a disinteressarsi di tutto, anche della produzione agricola, i campi rimanevano incolti. Questo aggravava la situazione della produzione agricola, che era già scarsa per la sua impostazione curtense.
Questo abbandono dei campi e dell'agricoltura finisce con l'anno 1000: il mancato arrivo della fine del mondo porta a riprendere la riproduzione. Per rivoluzione intendiamo un processo storico per il quale un sistema viene eliminato e sostituito con un sistema nuovo. Il sistema agricolo alto-medievale viene eliminato e sostituito, a cambiare sono gli strumenti e le tecniche della produzione agricola.
A) Gli strumenti: gli attrezzi agricoli cominciano ad avere parti in ferro ( quelle che entrano nel terreno), il terreno viene dissodato meglio e più profondamente.
A) Nell'aratro oltre all'uso del ferro si apportano anche altre cambiamenti:
- viene dotato di ruote, che lo fanno muovere meglio
- il giogo non è più appoggiato al collo ma alle spalle dell'animale
- vengono ferrati gli zoccoli del cavallo.
B) Tecniche: si passa da una rotazione biennale a una rotazione triennale.
- Rotazione Biennale:
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1 anno |
2 anno |
3 anno |
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Campo A |
Coltivato |
Maggese |
Coltivato |
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Campo B |
Maggese |
Coltivato |
Maggese |
- Rotazione Triennale:
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1 anno |
2 anno |
3 anno |
4 anno |
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Campo A |
autunno-inverno |
Maggese |
primavera-estate |
autunno-inverno |
Campo B |
primavera-estate |
autunno-inverno |
maggese |
primavera-estete |
Campo C |
maggese |
primavera-estate |
autunno-inverno |
maggese |
La rinascita delle città nel basso medioevo.
Dopo l'anno 1000 in conseguenza della Rivoluzione Agricola, si verifica una rinascita delle città. Con la Rivoluzione agricola, le campagne diventano luogo di produzione agricola.
Le città diventano luogo di consumo.
La produzione agricola cresce per due ragioni:
A) miglioramento delle tecniche
B) aumento della domanda dalle città.
Ma le città, diventano anche luogo di produzione.
Nelle città vengono fabbricati gli attrezzi utilizzati per il lavoro dei campi, inoltre, le città diventano luogo di scambio e di commercio. Ciò che viene prodotto nelle campagne e ciò che viene prodotto nelle città viene comprato e venduto nelle città e messo in commercio non solo fra campagne e città, ma anche fra città e città.
Le merci cominciano a circolare e questo provoca la rinascita di un'economia basata sulla moneta. Qui nasce la moderna economia di capitale. Con il passaggio dell'economia di sussistenza, quella monetaria, si sposta il centro dell'economia dalla domanda dell'offerta. L'obbiettiva dell'economia non è più il soddisfacimento della domanda, ma l'accumulazione di ricchezza da parte di chi produce, il profitto ( accumulazione capitalista). I commerci che nascono in questo periodo sono di due tipi:
1- commercio a breve distanza (prodotti agricoli e utensili per il lavoro nelle campagne)
2- commerci a lunga distanza ( spezie e pietre preziose provenienti dall'Oriente).
Le nuove rotte commerciali sono proprio con l'Oriente, sia quello vicino (Grecia, Turchia, ecc) che quello estremo (nel 1200 ci saranno i viaggi di Marco Polo da Venezia verso la Cina).
La nascita della moderna economia monetaria
le città erano diventate luoghi di scambio e commercio, nelle città si svolgono le fiere (in latino fiera vuol dire bestia i primi mercati servono per vendere il bestiame). Mercati da tutta Europa si incontrano nelle fiere per comprare e vendere merce. Nel XII secolo le città sono generalmente autonome l'una dall'altra per cui ciascuna con la propria moneta. Ma nelle fiere serve una moneta comune, le ,monete più usate sono quelle della città con i commerci più ampi (che permettevano alla moneta di cricolare di più): Venezia ( ducato), Firenze ( fiorino), Genova ( genovino). Per questo nelle fiere comincia a essere fondamentale la figura del cambiavalute, che cambia le varie monete di mercati con la moneta usata nelle fiere. Il cambio avveniva mettendo in relazione le moneta in base al loro peso e alla quantità di oro in essa contenuta. I cambiavalute avevano un loro banco, dove veniva cambiata la moneta da qui derivava il termine “banca” (luogo in cui si fa il commercio con il denaro). Il denaro viene cosi comprato e venduto in cambio di altro denaro: esse diventa una merce. Per chi non ha immediatamente la moneta, è previsto di fare una cambiale: una lettera con cui ci si impegna a pagare successivamente, soldi del cambiavalute. La cambiale si diffonde rapidamente perchè evita il rischio, per i mercanti, di dover viaggiare con le monete. Di conseguenza, per garantire l'attività dei cambiavalute, nasce il credito, che è la quota con cui il mercante paga la prestazione d'opera nel cambiavalute. A questo punto si formano due tipi di mercato:
1- mercati banchieri: avendo il capitale, alcuni mercati cominciano a commerciare in denaro, si fanno soldi con i soldi prestano denaro a interesse: nascono le banche.
2- mercanti padroni di bottega: assumendo lavoratori dipendenti pagati i mercati comprano, la presentazione d'opera: anche il lavoro diventa una merce e il lavoratore .
I COMUNI E LE CORPORAZIONI NEL BASSO MEDIOEVO
La borghesia, nel basso medioevo, inventa di fatto l'economia capitalista, ma ancora non dispone di altri strumenti, oltre a quelli economici per difendere il capitale.
In questo periodo si inventano nuove istituzioni.
- Strumenti politici: i comuni
non essendoci istituzioni statali(L'unica istituzione era il sacro romano impero ma era in crisi) nascono istituzioni autonome: i borghesi di una certa zona si accordano per creare luoghi fisici in cui svolgevano il loro commerci
Il principio di fatto è l'AUTOGOVERNO .
La borghesia si rivela, così, un ceto sociale CREATIVO: creano istituzioni politiche dal basso, senza che provengano da altri poteri( il re, imperatore ecc)
- Strumenti sociali: le corporazioni
Nei comuni il lavoro va organizzato, in modo da dfendere gli interessi borghesi.
Organizzazioni suddivise per settori produttivi, in senso verticale( dal padrone all'ultimo apprendista).
Decidono orari, mansioni e solari: In questo genere di struttura, sono ovviamente i padroni(come datori di lavoro e possessori di capitale) a decidere tutto.
- Strumenti culturali: Le università
Le università vengono fondate dalla borghesia per essere luoghi in cui TRASMETTERE DI GENERAZIONE I PROPRI VALORI E LE PROPRIE CONOSCENZE.
LE UNIVERSITA' MEDIEVALI
L'esempio più eclatante d'emancipazione della cultura borghese da quella dell'epoca la cultura diventa LAICA (cioè distinta da quella religione della chiesa).
Nascono come associazioni fondate dai borghesi che compravano( o facevano costruire) un edificio assumevano insegnanti e ci mandavano a studiare i figli.
Le materie erano scelte in base alle esigenze della borghesia(esempio:diritto)nel trasmettere di generazioni in generazioni il loro sapere, trasmettendo il loro potere e per la prima volta troviamo un sapere e un potere sganciati dalla CHIESA.
All'epoca non esisteva potere più grande della chiesa. Nell'alto medioevo il sacro romano impero era la più grande istituzione statale d'Europa e all'imperatore era stato incorporato dal papa. Da lì era cominciata la stagione delle lotte e un ceto nuovo che costituisce i propri spazi di potere. La borghesia si arricchisce( con l'invenzione del lavoro salariato) col lavoro alterni, ma si mostra come un ceto che si arricchisce col proprio lavoro. La borghesia costruisce la propria immagine sociale ed è un immagine sociale nuova, si mostrano creativi, laboriosi e studiosi. Giustificano, così le loro pretese di essere un ceto sociale egemone( cioè dominante).
LE CRISI DEL 300
Il periodo di crescita ECONOMICA, POLITICA, SOCIALE E CULTURALE determinato, dopo l'anno 1000, dalla nascita e dallo sviluppo della borghesia prosegue per due secoli, ma va in crisi all'inizio del 300.
- Inizio del secolo (1315-1318) : CARESTIA
- Metà del secolo (1347-1356) : PESTE NERA
- Ultimo ventennio del secolo: DUE NUOVE EPIDEMIE DI PESTE
La crisi ha due caratteristiche:
1. E' STRUTTURALE: determinata dallo sviluppo dei secoli precedenti;
2. E' CONTINGENTE: aggravata dalle epidemie.
1. Crisi MALTHUSIANA
dal nome dell'economista francese del 1800 Malthus che per primo studiò le dinamiche
a. Aumento della produzione agricola
b. Miglioramento dell'aumento della qualità della vita
c. incremento demografico( allungamento della vita più caro della mortalità infantile)
d. ma la popolazione cresce con un ritmo superiore a quello delle risorse
e. Scarsità di risorse che non bastano più : CRISI.
2. Carestie ed epidemie
a. Carestia: tre inverni particolarmente rigidi mandano in rovina i raccolti di cereali: non si riesce a produrre neanche gli alimenti base: FAME
b. Tre epidemie di peste, di cui la prima è la peggiore(PESTE NERA= in tre anni dimezza la popolazione europea da 80 a 40 milioni di abitanti)