IL FENOMENO DEL TURISMO: LE NUOVE TENDENZE E LE DINAMICHE DI SVILUPPO
Nell’antica Grecia i viaggiatori si spostavano soprattutto in occasione di eventi sportivi o per motivi culturali e religiosi.
Nell’Impero romano soltanto le famiglie aristocratiche si muovevano per trascorrere lunghi periodi di riposo nelle ville di campagna o in località balneari o per visitare i familiari che lavoravano nelle aree conquistate.
Nel Medioevo si praticavano viaggi d’affari oppure folte schiere di pellegrini si muovevano per raggiungere particolari santuari, lungo itinerari percorsi a piedi.
Le origini del turismo moderno si fanno risalire dal XVI secolo, quando giovani aristocratici, soprattutto britannici, intraprendevano, attraverso l’Europa, il “Grand Tour”, un viaggio alla scoperta delle grandi capitali europee, spinti da motivazioni culturali (come completamento della propria formazione) e di divertimento.
Fino ai primi del Novecento
Alla vigilia della Prima guerra mondiale, le principali forme di turismo erano già state introdotte,
così come la gran parte delle consuetudini sociali che stimoleranno la crescita del comparto nel Secondo dopoguerra.
Il turismo è ancora un fenomeno d’èlite, che interessa soltanto un ristretto numero di persone, con una certa disponibilità di tempo e di denaro.
Tra le due guerre mondiali
Il turismo assume una dimensione di massa solo negli USA, per il clima politico ed economico internazionale poco favorevole.
Dopo la Seconda guerra mondiale
Tenuto conto della una nuova forma di convivenza tra gli Stati europei, della crescita economica di USA, Europa e Giappone, nonché dell’affermarsi di mete turistiche nei PVS, gradualmente si diffonde il turismo di massa, sostenuto anche dalla motorizzazione, dall’istituzione dei periodi di ferie per i lavoratori e dall’aumento delle retribuzioni.
Premesso che le origini e la crescita del turismo di massa sono strettamente legate al diffondersi delle Rivoluzioni industriali e dell’urbanesimo, tra i fattori di sviluppo si annoverano:
l’organizzazione del lavoro, che distingue il tempo libero dal tempo destinato al lavoro;
l’aumento del reddito;
le grandi trasformazioni dei trasporti;
l’accresciuta stratificazione sociale;
l’istituzione delle ferie retribuite;
il successo dei viaggi organizzati.
1. Prototurismo (dall’antichità alla Rivoluzione industriale)
sono coinvolti soprattutto aristocratici, classi elitarie, religiosi;
non esistono strutture specializzate (locande, taverne);
motivi del viaggio: eventi sportivi, cure termali, pellegrinaggi, studio;
la motivazione ludica è pressoché inesistente;
scarsa consistenza dei flussi;
l’impatto economico è irrilevante o addirittura nullo.
2. Turismo moderno (dalla Rivoluzione industriale al decennio 1930-1940)
oltre agli aristocratici, sono coinvolti anche i ceti medi;
si diffondono le prime strutture ricettive specializzate;
le prevalenti tipologie di turismo sono balneare, di montagna, termale, scolastico;
i flussi aumentano in modo significativo, anche per il miglioramento dei trasporti e il riconoscimento delle ferie pagate;
le classi più agiate ricercano nuove località per allontanarsi da quelle frequentate dai ceti medi.
3. Turismo di massa (dalla Seconda guerra mondiale ai primi anni dell’epoca neo-industriale)
il turismo coinvolge tutti i ceti sociali;
i flussi tendono a concentrarsi in determinate località;
si affermano tipologie di turismo alternative;
miglioramento dell’ organizzazione e del management turistico;
“internazionalizzazione” del turismo.
Dunque, spesso, accanto all’aspetto quantitativo, è stato considerato anche quello qualitativo. Tuttavia, per turismo di massa deve intendersi la partecipazione di un numero elevato di persone, un fenomeno che ha interessato i paesi sviluppati del XX secolo.
4. Turismo globale (dai primi anni Novanta)
ampia varietà di motivazioni di acquisto e di comportamento nei consumi;
integrazione e cooperazione tra tutti gli attori della filiera;
il turista è indipendente, ha esperienza e chiede qualità nei prodotti e nei servizi;
peso maggiore della componente ambientale;
le vacanze “principali” tendono ad essere più di una e distribuite in più stagioni;
cresce l’interesse verso i viaggi tematici e i soggiorni finalizzati (come sport, cambiamento e scoperta del luogo).
FARE TURISMO
Spostarsi, verso una località diversa dal proprio luogo di residenza abituale, vuol dire fare turismo.
Dunque è "turista" colui che trascorre del tempo fuori dalla sua dimora per soddisfare esigenze di vario tipo (riposo e benessere fisici, svago, interessi culturali, religiosi ecc,). ll turista rappresenta la domanda, cioè la richiesta di fare turismo (vedere, visitare, conoscere, vivere nuove situazioni) e quindi di poter usufruire di una serie di beni e di servizi. La definizione ufficiale di turista prevede che egli trascorra almeno una notte fuori dalla sua dimora abituale.
Viene invece definito "escursionista" colui che esaurisce nell’arco di poche ore il suo spostamento dal luogo di residenza, senza pernottamento nella localita visitata.
Da sempre l’uomo ha avvertito il bisogno di conoscere ciò che e diverso dalla sua realta: paesaggi, popoli, culture e tradizioni. È proprio questo desiderio di allargare i propri orizzonti che muove il turista moderno. Negli ultimi cento anni diversi fattori hanno contribuito alla crescita del turismo: le migliorate condizioni economiche, l’aumento del tempo libero, la crescita del livello di istruzione medio, lo sviluppo dei mezzi di trasporto hanno permesso al turismo di diventare quel fenomeno di massa che oggi tutti conosciamo.
LA DOMANDA TURISTICA NEL TERZO MILLENNIO
Il bisogno di fare turismo e la relativa domanda.
Schematicamente si possono individuare gli elementi che seguono:
1. il bisogno di turismo: nasce come alternativa alla frenesia e all’insicurezza del quotidiano, come evasione. La richiesta non è quella di fare lunghe vacanze, ma tante, continue, piccole fughe fatte di week-end, viaggi brevi, decisi all’ultimo momento, per riempire i vuoti momentanei, quelli in cui non si lavora. Il bisogno è così forte da dar luogo a una domanda rigida. Guerre, terrorismo, malattie, paure connesse con le pressioni esercitate dai mass media, che tendono sempre ad amplificare le disgrazie e mai gli eventi positivi, possono condizionare le scelte relative alle modalità dei viaggi, alle destinazioni, ma non riducono la richiesta;
2. la flessibilità nel lavoro prevede anche una differenziazione nel tempo libero: le diverse attività lavorative e i relativi giorni di riposo/festività determinano giorni di vacanza che coinvolgono grandi numeri di persone creando quindi stagionalità differenziate (estate, week-end, Natale, carnevale, Pasqua ecc.), ma ad essi si aggiunge una domanda crescente anche in giornate diverse. Statisticamente non esiste nessun giorno dell’anno in cui il numero degli italiani lontani dalla propria residenza è meno del 17% (dato ISTAT);
3. il bisogno di turismo assume sempre più i connotati del bisogno collettivo, indotto dall’ambiente, dalle mode, dalle persone che si frequentano, dalla necessità di essere socialmente accettati. Sempre meno è frutto di scelte totalmente individuali.
Chi invece naviga sul web assume un atteggiamento attivo, deve scegliere, cercare, agire. E così anche nella domanda turistica cala la richiesta dei pacchetti tutto compreso preconfezionati e cresce la costruzione di propri prodotti, attuando quello che viene definito il dynamic packaging. Le scelte sono sempre indotte e condizionate dalle mode e dall’ambiente, ma l’attuazione è personalizzata;
5. sempre più c’è la tendenza del “come” a diventare il “dove”: cresce il numero dei viaggiatori che, nella loro scelta, prima di tutto cercano il volo (possibilmente a basso prezzo), cioè il mezzo, il “come” e sulla base di quel che trovano di conveniente costruiscono il viaggio (il “dove”); per questo è ormai consolidata l’abitudine da parte delle amministrazioni locali di pagare le compagnie aeree per avere i voli, cioè le persone e quindi i clienti, sapendo che la scelta delle destinazioni è sovente subordinata a quella del trasporto;
6. rimane una peculiarità: a differenza degli altri consumi di massa, per i quali l’acquisto è fortemente condizionato dalla pubblicità, dal marchio, dai segni di riconoscimento del prodotto e anche dai mass media, per il turismo questi elementi contano meno. Ancora la fonte di informazione fondamentale e il punto di partenza per la scelta di un viaggio rimane, per circa la metà dei turisti, il passaparola, il consiglio degli amici e dei parenti.
Il turismo rappresenta uno dei settori più importanti dell’economia mondiale che, nonostante una ripresa economica ancora debole, ha mostrato tassi di crescita sostenuti con ricadute positive su export e lavoro. Secondo l’UNWTO1 il turismo contribuisce per il 10% al prodotto interno lordo mondiale e per il 7% all’intero volume delle esportazioni mondiali. Il turismo figura al terzo posto, dopo petrolio e sostanze chimiche, nella graduatoria dell’export mondiale.
Il turismo è un’attività complessa, perché comprende numerose aziende, soprattutto di piccole e medie dimensioni (ristoranti, alberghi, agenzie di viaggio, operatori turistici e linguistici, scuole di sub, organizzatori di escursioni ecc.), ma anche grandi multinazionali della ricettività e del divertimento e genera importanti risorse economiche per grandi regioni del mondo.
NUOVE TENDENZE DI VIAGGIO
Risorse, natura, paesaggio, identità stanno tornando alla ribalta della domanda turistica grazie all’affermarsi di nuove tendenze di viaggio: quali il turismo verde, la ricerca dell’autenticità dei luoghi, la filosofia slow e il concetto di qualità integrale che lega la bontà del prodotto alla sostenibilità ambientale, l’identità del territorio alla riscoperta dei borghi e dei siti meno conosciuti. È evidente, però, che il turismo non può operare senza un network tra tutti gli attori, in un’ottica di obiettivi comuni e di valore condiviso, quale risultato integrato di politiche e di azioni tra istituzioni ed operatori turistici e culturali. La persona umana continua ad avere un ruolo fondamentale nell’economia delle relazioni per lo sviluppo turistico della “destinazione”. Su questa leva occorre investire efficacemente, in termini di finanziamenti mirati e di formazione del capitale umano locale, affinché si consolidi il sistema di rete tra operatori turistici e progettualità condivise per favorire la “cultura turistica” che metta insieme accoglienza (pro loco), ospitalità (ricettività) ed orientamento (guide turistiche).
Negli ultimi anni Il mondo del turismo si è trasformato velocemente e in maniera spesso imprevedibile. Le variabili geopolitiche ed economiche hanno influenzato fortemente questo settore, facendo sì che oggi il bene percepito come più prezioso sia il tempo a disposizione. Nella scelta di una meta non sempre è importante il dove e il quanto costa, ma il come e con chi. In questo settore in piena evoluzione si scorgono però alcuni trend che si stanno affermando sempre più. Si evidenziano alcune tendenze per il 2017.
1. Travel App e tecnologia
La rapidissima evoluzione della tecnologia mobile e connettiva ha stravolto l’approccio del turista al viaggio. Tutto deve essere sempre a portata di mano, ogni esigenza può trovare risposta attraverso App ed altri servizi. Le App diventano vere e proprie compagne di viaggio. Di seguito una selezione delle migliori App e Siti dedicati al turismo. Best Travel Apps, Siti Imperdibili
Esigente e impaziente il turista digitale vuole poter programmare e gestire la sua vacanza da un dispositivo mobile. Per chi lavora nel turismo questo vuol dire investimenti in tecnologia: siti mobile, app, livechat, instantmessaging, mappe interattive, geo-localizzazioni e chi più ne ha più ne metta. I colossi informatici sono in piena competizione nel lancio di nuovi servizi dedicati al turismo (Google Trips, chatbot2 intelligenti ricerche vocali). La necessità di essere sempre connessi diventa quindi motivo di selezione per destinazioni e servizi: vado solo dove ho disponibilità di rete.
2. Nomadi Digitali
Proprio grazie alla tecnologia e a nuovi modelli di lavoro si è creata una nuova categoria di viaggiatori. Sono generalmente liberi professionisti o piccoli imprenditori con un forte legame con il marketing e il business on line. Lavorano col laptop, da remoto e non hanno bisogno di ufficio. La propria attività se la “portano dietro” e sfruttano questa caratteristica per vivere in equilibrio tra lavoro e svago, non rinunciando alle loro passioni, ai viaggi, alla voglia di scoperta. Rappresentano una community esigente e molto interessante in quanto considerano il viaggiare come complemento al loro lavoro. Questi nomadi digitali cercano il contatto con le persone del posto, utilizzano la sharing economy, chiedono spazi di co-working e viaggiano leggeri. In breve, vivono online e condividono tutto sui social.
3. Viaggiatori Bleisure
Differenti da nomadi digitali ma accomunati dal mixare nel viaggio lavoro (business) e svago (leisure). I viaggi business non sono una novità ma negli ultimi anni si sono trasformati in occasioni per scoprire luoghi e culture, per approfondire passioni e conoscere nuove persone. Complici le compagnie di volo lowcost e le nuove modalità di prenotazione dei viaggi business, sono sempre di più le persone che viaggiando per lavoro estendono il loro soggiorno per godersi qualche giorno di vacanza.
4. Parola d’ordine: condividere sui social
Fermi tutti, la nuova parola d’ordine è la condivisione. Non si tratta solo delle numerose soluzioni di sharing economy (Airbnb, Uber, vizeat3, ecc) che hanno cambiato il modo di fare turismo ma anche della condivisione social della vacanza. La sharing economy ha portato alla connessione tra il turista e la gente del posto attraverso un servizio che non è più impersonale e senza carattere ma tipico e unico.
La condivisione social ha creato nuove forme di marketing, di valutazione e di contatto con i fornitori di servizi turistici, scavalcando barriere socio geografiche. Testimonianze, immagini, video postati da chi è stato o è in un luogo valgono più di mille pubblicità e cataloghi. In quest’ambito il nuovo trend è certamente l’uso delle dirette video che incollano allo schermo più di film o documentari di viaggio.
Di pari passo con la sfrenata tecnologia e digitalizzazione ecco dei trend che si concentrano sul valore umano.
5. Turismo Sostenibile
Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2017 anno del Turismo Sostenibile. Sono sempre di più i viaggiatori sensibili alle
tematiche ambientali ed economiche che scelgono destinazioni dove possono trovare servizi eco-compatibili capaci quindi di sostenere in modo etico l’economia locale. Secondo Booking.com oltre il
40% dei viaggiatori richiede la creazione di uno standard internazionale per le strutture ecosostenibili e vedrebbe di buon occhio una riduzione delle tasse come incentivo per questo tipo di
viaggi. Completamente dedicato a questo tema Mynatour, il portale dedicato ai viaggi sostenibili.
Leggi di più: http://www.progettoartes.it/lonu-dichiara-il-2017-anno-del-turismo-sostenibile/
6. Esperienziale
Non si smette mai di parlarne. I viaggiatori non vogliono più solo vedere ma vivere da protagonisti momenti speciali.
Entrare in contatto con gli abitanti, condividere passioni e piccoli piaceri, scoprire l’autenticità della destinazione. Portare a casa ricordi unici e indimenticabili piuttosto che
souvenirs.
Leggi di più: http://www.progettoartes.it/futuro-del-turismo-esperienziale/
7. Il viaggiatore esploratore
Ama i viaggi avventurosi, zaino in spalla, per scoprire luoghi mai visti, strade mai battute, angoli segreti del mondo e soprattutto dove nessun amico e mai stato. Il massimo del piacere è ricordare, tornare a casa e raccontare, postare video incredibili e foto da concorso. Al primo posto tra le destinazioni ovviamente Africa ma anche Australia e Patagonia. Safari fotografici ma anche ritorno alle origini ad una vita di accampamenti, cibi crudi, lontani da tecnologie e comfort.
8. Il viaggiatore zen
Cerca il benessere del corpo e dello spirito e viaggia per staccare la spina. La vacanza è per lui momento di riflessione per ritrovare se stesso e migliorare il proprio stile di vita. Grande attenzione alla qualità del cibo, al silenzio e a tutte quelle attività che possono ricreare equilibrio interiore. Negli ultimi anni sono molto richieste vacanze legate a discipline come yoga, ayurveda o dedicate a vegetariani e vegani.
9. Il tocco umano
Questo valore rimane un evergreen. Persone professionali e cordiali, accoglienza calorosa, disponibilità, capacità di risolvere problemi e sempre un sorriso smagliante sono fattori che fanno la differenza. Il turismo per fortuna è ancora l’unico settore dove il tocco umano non può essere sostituito.
E per finire 2 trend ancora poco diffusi che potrebbero rivelarsi nuove frontiere o grandi flop.
10. In viaggio senza valigia
Fare e disfare valigie è sempre uno stress. Portarsi dietro il bagaglio è sempre faticoso e poi c’è la preoccupazione di perderlo o che te lo rubino. Oggi stanno nascendo una serie di servizi pay-as-you-go che propongono il noleggio di accessori e abbigliamento sul posto, in funzione di dove si è quello che si vuole fare. Divertente? Comodo? Vedremo.
11. Viaggiatori supersonic
Viaggiare a zonzo nella galassia, sulla Luna o su Marte, esplorare le profondità degli oceani o più semplicemente fare viaggi supersonici. Boomsupersonic punta a rendere questo tipo di viaggi accessibili a tutti. La Virgin sta testando una navetta spaziale, la Tesla una macchina che guida da sola, la NASA un velivolo supersonico che va più veloce, è più eco friendly e più silenzioso. Il prossimo anno la NASA inizierà a costruire una stazione spaziale lunare il cui lancio è previsto per il 2.022, questo dato in apparenza banale indica come i viaggi spaziali potrebbero diventare una realtà nei prossimi decenni. Il 38% degli utenti di Booking.com sono già peraltro pronti a cogliere questa opportunità e a fare i propri biglietti con destinazione Luna.Le nuove tecnologie e il desiderio di viaggiare verso mete sconosciute e inesplorate potrebbero portare straordinari cambiamenti. Resta da vedere l’impatto economico e ambientale di questo nuovo tipo di turismo.Nel frattempo, fino a che i viaggi nello spazio non diventeranno una realtà, ci si dovrà "limitare" a ideare viaggi in territori ancora inesplorati. I l 60% degli intervistati, ad esempio, vorrebbe soggiornare in fondo al mare.
LE NUOVE TENDENZE DI VIAGGIO SECONDO BOOKING.COM
Il viaggio sarà sempre più considerato come un importante momento di conoscenza e di sviluppo personale, oltre la metà degli intervistati concorda sul fatto che viaggiare e uscire dalla propria comfort zone offra importanti lezioni di vita e opportunità di crescita.Per questa ragione verranno sempre più apprezzati i viaggi che si pongono uno scopo preciso come uno scambio culturale, fare del volontariato o intraprendere un'esperienza formativa nel campo professionale.
Viaggi alla conoscenza di se stessi, un trend del 2019
I viaggiatori si dimostrano interessati a utilizzare innovazioni tecnologiche da cui non scaturiscono soluzioni complesse o futuristiche ma risultati semplici e immediati. Ad esempio, ai viaggiatori non interessa arrivare a destinazione e trovare un bus navetta senza autista che li conduca in albergo ma preferiscono avere a disposizione un concierge virtuale che parli la loro lingua e possa a rispondere a ogni loro domanda o necessità.Dalle risposte degli intervistati si conferma, inoltre, come l'utilizzo della tecnologia sarà sempre più apprezzato per pianificare ogni aspetto delle proprie vacanze, esperienze incluse.
Viaggi nello spazio per le tendenze turistiche del 2019
Il prossimo anno la NASA inizierà a costruire una stazione spaziale lunare il cui lancio è previsto per il 2.022, questo dato in apparenza banale indica come i viaggi spaziali potrebbero diventare una realtà nei prossimi decenni. Il 38% degli utenti di Booking.com sono già peraltro pronti a cogliere questa opportunità e a fare i propri biglietti con destinazione Luna.Nel frattempo, fino a che i viaggi nello spazio non diventeranno una realtà, ci si dovrà "limitare" a ideare viaggi in territori ancora inesplorati. I l 60% degli intervistati, ad esempio, vorrebbe soggiornare in fondo al mare.
Nel 2019, i viaggiatori chiederanno sempre di più informazioni e contenuti brevi, personalizzati e rilevanti che rispondano alle loro specifiche domande e curiosità. Il 34% di loro vorrebbe avere un assistente virtuale che si occupi dell'organizzazione dei viaggi e che sappia fornire, anche, consigli, mentre il 41% desidera che le aziende del settore travel utilizzino l'intelligenza artificiale per dare suggerimenti in base alle precedenti esperienze di viaggio.Oltre il 52% dei viaggiatori apprezzerebbe, infatti, l'introduzione e la diffusione di innovazioni tecnologiche capaci di fornire contenuti sempre più personalizzati e personali che regalino l'opportunità di vivere appieno la propria esperienza di viaggio.
Sempre più viaggiatori dimostrano un interesse crescente per questioni relative ai diritti umani, all'uguaglianza e alle condizioni di lavoro dei paesi che si desidera visitare, addirittura, il 58% degli intervistati è disposto a non visitare una destinazione se vi è la probabilità che tale viaggio possa avere un effetto negativo sulla popolazione locale.La maggior parte dei viaggiatori, inoltre, è sempre più interessato a conoscere la reale sicurezza dei luoghi a prescindere dal sesso, dall'etnia o dall'orientamento sessuale e, ad esempio, piattaforme come DestinationPride offrono già ora un'ottimo servizio nel fornire indicazioni su quanto siano LGBT-friendly varie mete.
Nel 2019 i turisti vogliono viaggiare verso mete tutelate dai diritti civili
Nel 2019 il tema dell'ecologia sarà sempre più presente e pervasivo in ogni aspetto della vita e influenzerà maggiormente la modalità di viaggiare e la scelta delle mete. Millennial e generazione Z saranno, ad esempio, sempre più interessati a fare esperienze sostenibili una volta raggiunta la propria destinazione, mentre le strutture ricettive si impegneranno maggiormente a ridurre l'uso della plastica e il loro impatto ambientale.L'86% dei viaggiatori si dichiara inoltre disponibile a spendere parte delle proprie vacanze facendo attività che controbilancino l'impatto del proprio soggiorno, mentre il 37% raccoglierebbe plastica e spazzatura dalla spiaggia.Con queste premesse non c'è da stupirsi se il 2.019 vedrà nascere sempre più start-up impegnate nell'ambito del turismo sostenibile.
Questo trend ha già dimostrato la sua importanza nel corso del 2018 e il prossimo anno diventerà ancora più onnipresente. I viaggiatori saranno sempre più interessati al "fare", oltre che al "vedere" e al "possedere", il 60% degli intervistati dichiara, infatti, che per loro valgono più le esperienze dei possedimenti materiali.
Durante i prossimi anni, quindi, è prevedibile un ulteriore aumento della ricerca e della conseguente offerta di esperienze di vario tipo, dalle degustazioni enogastronomiche agli eventi sportivi, dallo shopping ai momenti di benessere e relax.Il 42% dei viaggiatori ha addirittura espresso il desiderio di vivere esperienze che li faccia tornare bambini per provare la gioia e la spensieratezza di quel periodo della vita.La ricerca di esperienze nuove e diverse assumerà sempre più importanza.
8 - Viaggi su misura
La maggior parte degli intervistati, per l'esattezza il 53%, dichiara il desiderio di volersi concedere più weekend e brevi viaggi costruiti sui propri reali interessi a scapito magari di viaggi più lunghi dove però il fattore personalizzazione è trascurato.I break personalizzati, anche se brevi, sono infatti considerati un'enorme fonte di gratificazione e il prossimo anno sarà, probabilmente, ancora più facile realizzarli grazie a una più ampia e diversificata offerta di trasporti e alla disponibilità di un numero sempre maggiore di alloggi e sistemazioni uniche.
Secondo un’analisi delle tendenze del turismo dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), il 2015 è stato un altro anno molto favorevole per il turismo internazionale: con un movimento di 1,186 miliardi di persone e un incremento pari al 4,6% – ovvero 52 milioni in più rispetto al 2014 – appare chiaro che il turismo è uno dei settori economici in più forte crescita degli ultimi 60 anni.L’Europa si conferma la zona più visitata al mondo (con 607,7 milioni di turisti, 27,5 milioni in più rispetto all’anno precedente), ma anche le altre macro-aree hanno riscontrato variazioni positive negli arrivi.Il riscontro positivo nel numero dei viaggiatori internazionali, secondo le previsioni dell’OMT, è destinato a perdurare nel tempo. Si stima che da qui al 2020 i viaggiatori internazionali aumenteranno di 300 milioni di unità, arrivando a quota 1,3 miliardi, e nel prossimo decennio potrebbero raggiungere l’incredibile cifra di 1,8 miliardi in tutto il mondo (+80% sul 2013).Il turismo internazionale sta cambiando però non solo in fatto di cifre, ma anche in riferimento alle tipologie di visitatori: oltre a giovani, coppie e famiglie si affacciano nuovi segmenti turistici, come le persone della terza età, i giovanissimi e i turisti di nuove provenienze geografiche.
Con l’allungarsi dell’aspettativa di vita e la riduzione del numero delle nascite, si incrementa sempre più il numero dei turisti di fascia senior, una fascia di cui tenere conto se si pensa che secondo le stime nel 2080 circa una persona su tre in Europa avrà un’età superiore ai 65 anni (Italia, Germania e Polonia saranno tra i paesi con il maggior numero di over 65.)Questo trend socio-demografico apre nuove prospettive interessanti per le tendenze del turismo internazionale: la fascia senior cresce infatti a un ritmo del 15% annuo, più elevato rispetto a quello giovanile, e ha maggiori possibilità di spesa. Gli over 65 attuali tendono a essere persone sempre più dinamiche, esigenti e con sempre maggiore dimestichezza con le nuove tecnologie. Secondo le statistiche il pubblico senior nel 2011 ha effettuato la ragguardevole cifra di 91 milioni di viaggi di più di 4 notti, di cui 32 milioni all’estero (+20%), spendendo 53 milioni di euro (+32 %).Considerando che i cittadini senior rappresentano un sostanziale 25% della popolazione d’Europa, l’Unione europea ha ideato il Piano d’Azione “Low-Medium Senior TourismInitiative 2014-2016 – Towards an age-friendlytourism”, con l’intento di promuovere il segmento turistico dei senior e far fronte al problema della stagionalità. I senior sono una fascia della popolazione che detiene sia potere d’acquisto sia tempo libero e possono in questo modo incentivare il turismo legato alla bassa stagione stimolando così crescita economica e occupazione.
Con il termine “millenials” (o generazione Y), si intende tutti coloro nati tra i primi anni ’80 e i primi anni 2000 nel mondo occidentale. Caratterizzati da un forte utilizzo e una grande familiarità con i mezzi di comunicazione, i media e le tecnologie digitali, i millenial stanno diventando uno dei segmenti più decisivi nell’influenzare le tendenze del turismo.I millenial sono stati i primi ad abbracciare i valori della sharing economy e ad adottare l’utilizzo di Internet nella organizzazione e prenotazione dei viaggi: sono loro ad aver portato a una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’intermediazione turistica andando a preferire soluzioni di alloggio innovative e indipendenti alle grandi catene alberghiere, ricercando esperienze emozionanti ed autentiche all’interno della vacanza e condividendo sui social fotografie e video relativi alla vacanza. Da qui l’importanza di riconoscere i millenialcome un segmento turistico di fondamentale importanza.
Dopo la generazione Y è arrivata la generazione Z, coloro nati a cavallo degli anni 2000. Anche i giovanissimi stanno diventando una fascia sempre più determinante nell’influenzare le tendenze del turismo internazionale. Le famiglie che viaggiano con bambini e adolescenti al seguito cercano particolari requisiti, come gli spazi attrezzati in hotel o servizi accessori, e prima di tutto il Wi-Fi gratuito, per essere sempre connessi sui social o per poter giocare online. Saranno proprio loro, una volta cresciuti, a raccontare le proprie esperienze di viaggio sui social, forse utilizzando anche nuove piattaforme e nuovi strumenti di pianificazione dei viaggi online.
Nuovi segmenti turistici si affacciano nel mondo del turismo 3.0 anche in riferimento alla provenienza geografica. Ci sono infatti anche i turisti dei cosiddetti “paesi emergenti”, ovvero provenienti dai paesi con un’economia emergente. Il termine, oggi obsoleto, è stato sostituito da BRIC, un acronimo che comprende le iniziali delle nazioni che hanno attualmente i più alti potenziali di crescita economica, ovvero Brasile, Russia, India e Cina. I BRIC sono in forte crescita anche sul fronte del turismo internazionale e la prospettiva è che diventino sempre più importanti in futuro.
Ai BRIC c’è da aggiungere un’altra categoria: quella dei paesi arabi. Sempre più spesso si parla di “viaggi halal”, termine arabo che si riferisce tutto ciò che è consentito dalla religione islamica, quindi intendendo un’offerta turistica pensata per offrire ai turisti musulmani viaggi di lavoro, pellegrinaggi o semplici vacanze nel rispetto della morale islamica.A testimoniare il grande interesse verso questa nuova fascia di mercato c’è il sito Halaltrip.com, il primo portale interamente destinato al turismo per i musulmani. Nel suo archivio sono raccolte le schede di ben 300 hotel di tutto il mondo pronti a ospitare clienti musulmani e offrire loro servizi specifici, come menù halal e bevande non alcoliche, sale attrezzate per la preghiera, spazi separati per uomini e donne.
In Italia il turismo viaggia online ed è una tendenza che continua a crescere. Lo shopping per viaggi e turismo non solo rappresenta oltre un quinto del panorama dell’eCommerce, ma nel 2017 è anche aumentato del 9% rispetto all’anno precedente. Questo è quanto è emerso da uno studio dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano.
Ma quali sono i dispositivi più popolari? E le app, funzionano?
Per rispondere a queste domande, il Travel Flash Report di Criteo ha messo sotto la lente di ingrandimento le abitudini di acquisto e le principali tendenze relative alle prenotazioni nel travel, basandosi sui dati aggregati di 1.800 inserzionisti del settore viaggi a livello globale e più di 3 miliardi di prenotazioni tramite desktop, siti mobile e applicazioni in 59 paesi, Italia inclusa.
Quella di pianificare e acquistare i viaggi online è una tendenza che si sta diffondendo sempre di più tra i consumatori di tutto il mondo. Dalla nostra ricerca è risultato che in quasi tutte le categorie del travel oltre un terzo delle prenotazioni avviene su dispositivi mobili. In particolare, le agenzie di viaggio online (OTA) ricevono quasi la metà (45%) delle prenotazioni via smartphone o tablet, mentre per quelle che offrono una booking app le prenotazioni tramite dispositivi mobili hanno raggiunto il 60%, in netta crescita rispetto al 41% dello stesso periodo nel 2016.
La ricerca ha messo in luce altri dati interessanti. Ad esempio, auto e hotel sono i più prenotati da smartphone (33%), seguiti dai pacchetti vacanze, mentre la stragrande maggioranza dei consumatori acquista i biglietti per voli o treni da desktop. Inoltre, a utilizzare maggiormente i dispositivi mobili sono soprattutto i viaggiatori in cerca di offerte last minute e brevi pernottamenti. Grazie alle piattaforme mobili che hanno reso più facile che mai prenotare un weekend sull’onda di un impulso improvviso, le ricerche da smartphone e app sono cresciute fino a raggiungere l’89% del traffico, considerando che le app da sole rappresentano il 41% delle ricerche e prenotazioni last minute. Smartphone e app sono piattaforme flessibili che permettono ai consumatori di rimandare la prenotazione fino all’ultimo minuto. I retailer4, però, devono assicurarsi che la convenienza non vada a scapito di una grande esperienza utente. E, dal momento che i viaggiatori di tutto il mondo utilizzano diversi touchpoint, i retailer devono essere in grado di collegarli per lasciare il consumatore libero di prenotare sul dispositivo che preferisce. Per quanto riguarda l’Italia, l’utilizzo del mobile nel travel da parte dei consumatori è in linea con quanto rilevato negli altri paesi presi in esame. Secondo lo studio, nell’ultimo trimestre 2017, il 30% delle prenotazioni sono state effettuate via mobile, 25% su smartphone e 5% su tablet.
I punti chiave messi in luce dal Travel Flash Report sono:
Il mobile è ancora in crescita, soprattutto per le agenzie di viaggio online (OTA), con il 45% delle prenotazioni che avviene tramite dispositivi mobili;
Il tasso di conversione sulle app è 5 volte superiore rispetto al mobile web e il doppio rispetto a quello su desktop;
L’utilizzo del tablet continua a diminuire in tutte le categorie di viaggio;
Il 60% delle transazioni effettuate su dispositivi mobili avviene tramite app di prenotazione;
Fino all’89% delle prenotazioni last minute sono effettuate su dispositivi mobili;
Il 33% dei pernottamenti di una notte viene cercato su app;
Il quadro che emerge dalla ricerca è che le app danno una marcia in più ai retailer, infatti i viaggiatori che le utilizzano non solo convertono molto di più, ma i loro viaggi hanno anche un valore più alto.Ancora una volta, poi, i risultati dimostrano che i percorsi dei consumatori per arrivare all’acquisto sono tutt’altro che lineari. Quindi i dati sono la chiave per collegare i diversi pezzi del puzzle e offrire ai viaggiatori la migliore esperienza possibile su qualsiasi canale.
NOTE:
1L'Organizzazione mondiale del turismo (OMT è la sigla ufficiale in Italiano, mentre UNWTO è la sigla inglese di United Nations World Tourism Organization) è un'agenzia specializzata delle Nazioni Unite con sede a Madrid che si occupa del coordinamento delle politiche turistiche e promuove lo sviluppo di un turismo responsabile e sostenibile.
2Software progettato per simulare una conversazione con un essere umano.
3VizEat: l’app che permette di organizzare eventi culinari a casa propria o di partecipare a quelli proposti da altre persone, come strumento per fare nuove conoscenze.
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