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alla fine, dopo aver studiato rispondi per iscritto alle seguenti domande:
1. Quando e dove nasce la civiltà greca?
2. Da quali popoli?
3. Cosa è e quando nasce la polis?
4. Differenze tra la polis ateniese e la polis spartana
5. La costituzione spartana di Licurgo
6. la costituzione democratica ateniese di Clistene
7. Le zone principali della polis (agorà, acropoli)
8. Definisci la polis oligarchica e la polis democratica
9. Le olimpiadi: origini
10. Le principali divinità greche dell'olimpo – chi erano i figli di Zeus
provate a fare la verifica sui greci dopo aver letto:
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I Cretesi e i Micenei
Il Mar Egeo è un mare facile da attraversare, perché pieno di isole. Tra queste, intorno al 2.000 avanti Cristo, assunse una grande importanza Creta.
I Cretesi si arricchirono grazie al commercio del grano, dell’olio e del vino, prodotti nell’isola, e di oggetti di finissimo artigianato. Cnosso era la città più potente dell’isola. Il sovrano risiedeva nel Palazzo reale, un edificio grandioso e riccamente decorato che era la sede del governo e il luogo dove si svolgevano le principali cerimonie religiose, presiedute dal re nella sua funzione di sacerdote .
Nello stesso periodo la Grecia era stata invasa dagli Achei, una popolazione guerriera ancora piuttosto rozza, che dopo l’arrivo nel territorio greco si dedicò all’agricoltura e all’allevamento.
I Cretesi cominciarono subito a commerciare con gli Achei e a trasmettere loro la propria cultura.
Gli Achei impararono dai Cretesi anche tutti i segreti della navigazione e iniziarono a darsi al commercio. L’influsso cretese fece sviluppare in modo notevole le città-stato greche: tra esse divenne particolarmente potente Micene, che ben presto estese il suo controllo su gran parte della Grecia meridionale e conquistò la stessa Creta.
Per ampliare i loro commerci, i Micenei distrussero la città di Troia, che controllava il passaggio di navi tra il Mar Egeo e il Mar Nero, e fecero vere e proprie guerre per ampliare i loro traffici. Essi però non riuscirono a sopravvivere all’invasione dei Dori che intorno al 1.200 li travolsero, uccidendone molti e costringendone tanti a emigrare verso l’Asia Minore. In quella regione i fuggiaschi fondarono nuove città e con il nome di Ioni d’Asia si diedero con successo al commercio e all’attività culturale.
I Greci
La migrazione dei Dori provocò l’impoverimento e la decadenza della regione greca. Dopo i primi secoli di crisi, però, si ebbe proprio nella penisola greca un’esperienza molto importante, quella della polis. La polis, sorta tra l’VIII e il VII secolo a. C., è la “città-stato”, o meglio la “città dei cittadini”, cioè una comunità basata sull’autogoverno dei cittadini. Nella polis non esisteva più il re; a decidere le questioni di pubblico interesse erano i cittadini stessi che si riunivano in assemblea nella piazza centrale, l’agorà.
Gli aristocratici (i nobili) furono quei cittadini che si sostituirono al re nel governo della città, dando origine alle Repubbliche aristocratiche. I nobili (in quanto possessori di appezzamenti di terreno) furono i soli a godere i diritti politici, a avere cioè la possibilità di essere eletti al governo. Il resto della popolazione, il demos (il popolo), era escluso dal potere politico, benché fosse la maggioranza della popolazione.
La difesa militare, affidata in un primo tempo quasi esclusivamente alla cavalleria formata da nobili, divenne con gli anni compito di una nuova formazione, la falange oplitica, uno squadrone di fanteria costituito da una doppia fila di soldati coperti da una pesante armatura. A combattere accanto ai nobili comparvero anche artigiani, piccoli proprietari e commercianti. Essi infatti disponevano di mezzi sufficienti per procurarsi l’equipaggiamento (armi e corazza) necessario per entrare a far parte degli Opliti.
Tra il 750 e il 650 a. C. nelle città della Grecia si ebbero problemi di ordine sociale ed economico.
A sfamare la popolazione in costante aumento, infatti, non bastavano più i terreni agricoli già scarsi sul territorio greco, prevalentemente montagnoso. Per questo motivo masse di cittadini greci migrarono verso l’Asia Minore e l’Italia Meridionale, dove fondarono colonie agricole e commerciali e si diedero leggi scritte che tendevano a eliminare ingiustizie e disuguaglianze. I problemi sociali, tuttavia, non si risolsero e per un certo periodo le poleis, in patria e nelle colonie, vennero dominate da tiranni appoggiati dal popolo, che rovesciarono il potere degli aristocratici.
I Greci, come tutti i popoli antichi a eccezione degli Ebrei che erano monoteisti (perché credevano in un solo dio), furono politeisti, venerarono cioè molti dei. Il re degli dei era Zeus (detto poi Giove dai Romani); marito di Era (Giunone) e padre di molti altri dei, come Ares (Marte), Efesto
(Vulcano), Atena (Minerva), Artemide (Diana).
Sparta e Atene furono a lungo le due protagoniste della storia greca. Esse ebbero fin dalle origini storie diverse e diverso fu quindi il carattere delle due città.
La polis degli Spartani fu fondata dai guerrieri Dori, che ridussero in schiavitù le popolazioni precedenti. Queste non si rassegnarono mai all’asservimento e mantennero la regione in un continuo stato di rivolta. Ciò spinse Sparta a darsi un governo oligarchico (basato cioè sul “potere di pochi”). I diritti di cittadinanza spettavano a soli 500 Uguali (o Spartiati), di origine dorica, che potevano dedicarsi completamente all’attività militare perché a mantenerli pensavano gli Iloti, i discendenti dei popoli sottomessi che lavoravano i campi. Una categoria intermedia era quella dei Perieci, che, pur godendo di alcune libertà, non aveva però il diritto di prendere decisioni politiche.
La polis degli Ateniesi, invece, si era sviluppata dalla città di Atene del periodo miceneo. I suoi problemi derivavano dalla ineguale distribuzione delle terre. Da una parte c’era l’enorme ricchezza degli aristocratici, dall’altra la miseria e la schiavitù per debiti dei contadini.
A tale situazione si pose rimedio nel corso del VI secolo a. C., quando il legislatore Solone restituì la libertà ai cittadini caduti in schiavitù e divise la cittadinanza in quattro classi, in base al reddito.
In modo ancora più deciso agì il tiranno Pisistrato, che tolse parte delle terre agli aristocratici per distribuirla ai contadini poveri. Morto Pisistrato e abolita la tirannide, intervenne Clistene che diede vita alla prima costituzione democratica della storia, dando i diritti politici a tutti i cittadini (ad eccezione degli stranieri, degli schiavi e delle donne).
LE NUOVE CITTA’ GRECHE
NASCE LA POLEIS
Per la Grecia l’ VIII secolo a.C. fu un momento di grande sviluppo demografico ed economico, durante il quale si svilupparono due importanti fenomeni:
-la nascita della nuova città greca , una città- stato, detta polis;
-la fondazione di un gran numero di colonie in tutto il bacino del Mediterraneo e del mar Nero.
La città greca,presenta una nuova organizzazione urbanistica:la descriviamo prendendo a modello la polis di Atene,una delle più importanti città greche, nel momento del suo massimo splendore(Vsecolo a.C.).Atene nel V secolo a.C. era formata dalla città alta(acropoli) e dalla città bassa ed era collegata dalle lunghe mura al porto del Pireo.
L’acropoli era un’ altura su cui all’inizio sorgeva una cittadella fortificata per i momenti di pericolo e, dal V secolo a .C .un complesso di edifici e di templi dedicati ad Atena, la dea protettrice della città. Ai piedi della collina sorgeva la città bassa ,con le sue strade fiancheggiate da piccole case di legno e di argilla..Al centro della polis si trovava una vasta piazza, detta agorà, dove si affacciavano le botteghe degli artigiani e dove i mercanti disponevano le loro bancarelle. La piazza era affollata di cittadini che andavano a far compere, a trattare affari , a prendere decisioni comuni sulla vita della città. La piazza fu un’ invenzione delle città greche .Atene nel V secolo a.C. era una grande potenza marinara. Nel suo porto, il Pireo, erano ormeggiate le triremi, navi da guerra a tre ordini di remi .Dal porto giungevano ad Atene i rifornimenti indispensabili alla vita della città. Sull’ acropoli sorge il Partenone, il tempio della dea Atena.Il tempio era per i Greci la casa della divinità. Nel locale più interno del Partenone , la “cella”, era collocata una statua della dea Atena.Le cerimonie religiose avvenivano all’ esterno del tempio, in un’area che conteneva l’ altare .Le poleis greche erano centinaia. Ciascuna era autonoma rispetto alle altre e aveva leggi,forme di governo, feste, unità di misura e, più tardi, monete proprie .La durata storica delle poleis si limita a quattro secoli(dall’VIII al IV secolo a. C.).Mentre in Mesopotamia, in Egitto e negli altri imperi dell’ antichità, abbiamo incontrato solo dei sudditi, sottomessi ad un sovrano, in Grecia incontriamo anche dei cittadini, uomini liberi che si riuniscono in assemblea e prendono decisioni per il governo della città..L’originalità delle forme di governo è un altro elemento caratteristico delle poleis.
N.B. La polis è una città- stato greca, basata sull’autogoverno dei cittadini.
SOCIETA’ ED ECONOMIA NELLE POLEIS
Nella poleis la popolazione è divisa in due gruppi ben distinti: uomini liberi(grandi proprietari terrieri, piccoli contadini, artigiani , mercanti….) e schiavi (schiavi pubblici, schiavi domestici, schiavi di campagna o delle miniere).Tra gli uomini liberi solo alcuni sono cittadini e, in quanto tali, godono di speciali diritti.
Solo chi è cittadino può partecipare alle assemblee, possedere la terra, fare la guerra. Quest’ultimo è un dovere ma è anche un diritto perché in Grecia chi difende lo stato ha anche il potere di votare e di decidere. Essere cittadini è un privilegio. Per i vantaggi che porta con sé, il diritto di cittadinanza è molto desiderato ed è gelosamente difeso da chi lo possiede. Ciò provoca contrasti in numerose città greche, dove coloro che sono esclusi dalla cittadinanza lottano per ottenerla.
Poiché l’ unica ricchezza degna di un uomo libero è il possesso della terra, i grandi proprietari terrieri, che possiedono le terre più fertili, ricche greggi e mandrie di cavalli, occupano nella società una posizione dominante .Essi chiamano se stessi “ i migliori”(in greco, àristoi, da cui la parola aristocratici).Gli aristocratici hanno i mezzi per procurarsi armatura e carro da guerra e possono difendere la città in caso di pericolo. In Grecia infatti ognuno deve armarsi a proprie spese, perciò chi non ha mezzi non può combattere .Ma poiché solo chi combatte ha il potere di decidere, gli aristocratici impongono la loro volontà nelle assemblee e detengono il potere. Degli altri uomini liberi la maggioranza è costituita da piccoli o piccolissimi proprietari terrieri. Molti non possiedono che un piccolo campo che negli anni di buon raccolto dà loro di che sfamarsi. Ma nelle annate cattive questi contadini sono spesso costretti a indebitarsi per comprare sementi e attrezzi di lavoro. Se poi non riescono a pagare il debito, il creditore è può appropriarsi delle loro terre e delle loro stesse persone, costringendoli a lavorare per lui come servi, fino a che il debito non sia estinto. La servitù per debiti è causa di forti tensioni sociali. Esiste poi un gruppo sociale intermedio, formato da commercianti e artigiani , che sono uomini liberi e col loro lavoro producono ricchezza. Ad Atene artigianato e commercio sono per lo più in mano a stranieri residenti(meteci) che non essendo ateniesi devono pagare regolarmente una tassa e non hanno diritto di possedere case o terreni .Fra l ‘VIII e il VI secolo a.C. le poleis greche entrano in una fase di rapido cambiamento a cui contribuisce , prima di tutto, un vasto fenomeno di colonizzazione che dura due secoli. In questo periodo un grande numero di Greci abbandona la sua terra e fonda colonie in un’area che si estende dal Mar Nero al Mediterraneo occidentale. Molti emigranti si dirigono verso le coste dell’ Italia meridionale e questi territori, dove sorgono le colonie greche, prendono il nome di Magna Grecia.Partono soprattutto contadini poveri, minacciati dalla fame e dalla servitù per debiti, mercanti in cerca di fortuna, qualche potente, sconfitto nelle lotte frequenti e costretto alla fuga. Quando in una città l’aumento demografico diventa insostenibile, sono le stesse autorità ad imporre l’ emigrazione di una parte dei cittadini.
RICORDA:la colonia, in età antica, è una città fondata da gruppi di cittadini al di fuori dei confini del loro stato. Gli abitanti della colonia di solito mantengono la cultura della madrepatria, la città da cui provengono.
Sparta e la sua Costituzione:
Nel Peloponneso, grande penisola a sud della Grecia, una polis si affermò sulle altre, Sparta o Lacedemone, occupata da tribù doriche
.A partire dalla dominazione del re Licurgo, a Sparta la società fu suddivisa in:
Spartiati: erano i capi delle famiglie guerriere dominanti, si distribuirono fra loro tutta la terra della regione occupata .Il loro potere si fondò , così, oltre che sulla forza delle armi, anche sulla proprietà terriera. Gli spartiati , con le loro famiglie chiamavano se stessi gli “Uguali” e costituivano una oligarchia (un governo di poche persone),che dominava su una popolazione almeno venti volte superiore.
Periéci (periferici): discendevano dai Dori di umili origini; abitavano in campagna dove praticavano l’agricoltura, il commercio e l’artigianato; erano liberi ma privi di diritti politici (cioè non potevano votare né partecipare all’assemblea cittadina);
Iloti: erano gli schiavi di Stato (discendevano dalle popolazioni sconfitte dai Dori), quindi privi di qualsiasi diritto politico; lavoravano i campi di proprietà degli Spartiati.Nei confronti degli ilioti, gli spartiati potevano compiere ogni genere di sopruso senza essere puniti.
Anche l’ organizzazione politica della città è attribuita al mitico legislatore Licurgo.Secondo la leggenda, Licurgo andò a Delfi a consultare l’ oracolo di Apollo e fu il dio stesso a prescrivere il sistema di governo della città che rimase invariato per più di quattrocento anni. Questa fu la organizzazione politica di Sparta:
a. due cittadini appartenenti a potenti famiglie spartiate , avevano il titolo di “re”, con compiti esclusivamente militari;
b.un’ assemblea di tutti i cittadini maschi spartiati che avessero compiuto 30 anni. Tale assemblea (apella) poteva approvare o respingere le proposte della gherusìa;
c. un’ assemblea popolare composta di un numero limitato di capifamiglia aristocratici (la gherusia, o assemblea degli anziani) prendeva le decisioni più importanti per il governo della città;
d. il compito di impedire che fosse violata la legge di Licurgo era affidato agli èfori (ispettori). Il loro potere era grande: potevano arrestare perfino i re.
Il declino di Sparta derivò da due fattori:
1) l’eccessiva importanza data all’esercito (gli Spartiati erano guerrieri) e quindi il disinteresse per agricoltura, commercio e artigianato (praticate dalle classi inferiori Perièci e Iloti) portarono a una economia povera;
2) gli Spartiati si sposavano solo tra loro e avevano pochi figli, quindi tale classe progressivamente cominciò a diminuire rispetto alle altre. Ciò fece sì che mancasse un ricambio nella guida di Sparta.
L’ORGANIZZAZIONE POLITICA DI SPARTA:
efori= custodi delle leggi;
due re= capi militari;
gherusia = assemblea degli anziani;
apella = assemblea popolare.
COSTITUZIONE SPARTANA
La Costituzione di Sparta è un'opera di carattere politico dello scrittore greco antico Senofonte. L'autore, ateniese, visse molti anni a Sparta, essendo andato in esilio in seguito alla caduta del regime dei Trenta tiranni ed ebbe così modo di conoscere meglio la città che divenne poi la sua patria d'adozione.
In questo testo si loda la costituzione di Licurgo, per la sua ferrea disciplina, che aveva contribuito a creare la grandezza di Sparta.
Tuttavia, nonostante i pregi di quel sistema politico, contrapposto all'individualismo della costituzione ateniese, nemmeno Sparta fu immune dalla generale decadenza delle città greche, seguita alla fine della Guerra del Peloponneso. Secondo Senofonte, a determinare il declino della città lacedemone sarebbe stata la progressiva sostituzione della morigeratezza, della temperanza e della continenza con l'amore per le ricchezze e per il lusso nei desideri e nei gusti degli spartani; in questo modo, erano venuti meno ai loro principî originari di obbedienza e subordinazione degli interessi del cittadino a quelli dello stato, che costituivano la base dell'ordinamento politico di
Licurgo.
COSTITUZIONE ATENIESE
La Costituzione degli Ateniesi (in greco antico Ἀθηναίων πολιτεία, Athênaíôn politeía) è un'opera antica attribuita ad Aristotele e ai suoi allievi, che descrive il regime politico dell'antica Atene. Il trattato fu composto tra il 330 e il 322 a.C.
Il testo su papiro fu rinvenuto nel 1879 in Egitto, nella regione di Ermopoli, e acquistato prima dal Museo Egizio di Berlino e nel 1899 dal British Museum.
Alcuni autori antichi, come Diogene Laerzio [1] testimoniano che il filosofo greco fece redigere dai suoi allievi una monografia su 158 costituzioni delle città greche, tra cui una costituzione di Atene.
Il testo fu pubblicato nel 1891 da Frederic George Kenyon. Poco dopo nacque una polemica sulla paternità dell'opera che dura ancora oggi: mentre per la maggior parte dei commentatori l'opera è di Aristotele, altri, sottolineando le numerose discrepanze e i passi contraddittori fra loro con anacronismi talora macroscopici, ne attribuiscono la stesura a un lavoro collettivo della scuola peripatetica[2].
L'opera si compone di due parti: la prima dal capitolo I al capitolo XLI tratta delle differenti evoluzioni della costituzione, dal processo degli Alcmeonidi fino al 403 a.C.; la seconda descrive le istituzioni della città, dalle condizioni di accesso alla cittadinanza, alle magistrature e ai tribunali.
SIGNIFICATO DI OLIGARCHIA E DEMOCRAZIA
oligarchia: Sistema politico in cui il governo è nelle mani di pochi potenti
democrazia:Concezione politica fondata sui principi della sovranità popolare, dell'uguaglianza giuridica dei cittadini, dell'attribuzione di diritti e doveri sanciti dalla costituzione, della separazione e indipendenza dei poteri || d. diretta, in cui la sovranità è esercitata direttamente dal popolo | d. cristiana, (con iniziale maiusc.) denominazione di partito formatosi su tale ideologia
POLIS GRECA
1. Quando nasce la polis?
La polis è nata nel VII secolo a.C
2. Differenze tra la polis ateniese e la polis spartana?
La differenza tra la polis ateniese e quella spartana e che ATENE era la citta della filosofia dell'arte e anche della cultura e della conoscenza invece SPARTA era la citta bellica per la sua eccellenza, curava della sapienza, ma soltanto dell'apprendimento dell'arte del saper fare la guerra irrobustendo il corpo e diventando cosi soldati professionisti
3. La costituzione spartana di licurgo?
sociale di Sparte è stata fissata in una costituzione di cui non si conosce con esattezza l' origine, suo ispiratore sarebbe Licurgo vissuto in un tempo imprecisato. ( per taluni nel XII secolo a.C., nel periodo dell' invasione dorica.Secondo altri nel IX secolo, secondo il filoso greco Aristotele nell' VIII secolo). Gli spartiati lo adoravano come un Dio solare. Il suo nome significa "facitore di luce".
4.La costituzione democratica ateniese di Clistene?
La democrazia è il governo del popolo, la democrazia è una concezione che considera essenziale il riconoscimento dei diritti politici a tutti i cittadini.
5. le zone principali della polis (agora, acropoli)? Definisci:
-l'acropoli
-l'agora
ACROPOLI:la parte più alta e fortificata delle antiche città greche, sede della reggia in età minoico-micenea, poi centro monumentale e religioso della città: l’acropoli di Atene.
AGORA: Nell'antica greca, la piazza principale e centrale, dov'era il mercato e dove si tenevano le pubbliche adunanze.
6.polis oligarchia?
Oligarchia é il sistema di governo imposto da un gruppo ristretto di persona.
7.polis democratica?
La democrazia era il governo del popolo in cui la sua sovranità è eseguita dai sui cittadini.
8.le olimpiadi: le origine?
L'origine degli antichi Giochi olimpici si è persa, anche se esistono molte leggende. Il primo documento scritto che può riferirsi alla nascita delle Olimpiadi parla di una festa con una sola gara: lo stadion(gara di corsa). Da quel momento in poi tutti i Giochi divennero sempre più importanti in tutta la Grecia antica. Successivamente altri sport si aggiunsero alla corsa e il numero di gare crebbe fino a venti, e duravano sette giorni. Le Olimpiadi avevano anche un'importanza religiosa, in quanto si
svolgevano in onore di Zeus, re degli dèi.
9. le principali divinità greci dell' Olimpo?
Zeus e Giove re di tutti gli dei, dio del cielo e dei fenomeni meteorologici
Ares dio della guerra,
Efesto dio fabbro,
Apollo che regnava sullle arti, la luce e la salute,
Era dea delle donne e dei lavori di casa,
Estia guardiana del focolare,
Demetra protettricie delle messi e dei raccolti
Artemide dea delle vergine e della caccia,
Afrodite dea della belleza e dell'amore,
Atena che regnava sulla saggezza e sulle armi,
1. Quando nasce la polis?
2. Differenze tra la polis ateniese e la polis spartana
3. La costituzione spartana di Licurgo
4. la costituzione democratica ateniese di Clistene
5. Le zone principali della polis (algorà, acropoli)
6. Definisci polis oligarchia democratica
7. Le olimpiadi: origini
8. Le principali divinità greche dell'olimpo – chi erano i figli di Zeus
RISPOSTE
1-Nascita Polis Greca
Gli studiosi hanno formulato diverse teorie in merito alla sua nascita, per alcuni le radici della polis risalgono al periodo miceneo, secondo altri questa realtà emerge nel periodo post-tirannico della Grecia, e in particolare di Atene. Ma l’ipotesi più diffusa anche in virtù degli studi di Victor Ehrenberg (1) è che la polis si sia formata nel corso dell’VIII sec. a.C., periodo durante il quale si sono verificati una serie di processi di aggregazione fisica e politica di unità isolate (i villaggi o komai) e dall’affermarsi all’interno di un’area ben delimitata di un rapporto complementare tra “centro” e “periferia”.
2- Polis ateniese: Il governo della polis ateniese eleggeva annualmente nove arconti,
legislative, giuduziari e militari. I primi provvedimenti di Solone furono: annullare tutti i debiti, restituire la libertà agli schiavi, limitare il limite di estensione terrena per ogni singolo cittadino, vietare l'esportazioni do prodotti agricoli.
Polis spartana: La polis spartana nacque nel luogo in cui sorgeva la città di Lacedemone il cui re era Menelao fratello di Agamennone, e venne distrutta intorno al 1200 e sulle sue rovine nacque la nuova città Dorica situata al centro della Laconia in una valle alluvionale scavata dal fiume Eurota circondata da monti tra cui spicca il massiccio del Taigeto circa 3500 m. Da questo monte gli spartani gettavano i bambini menomati. In questa zona si insediò nel X sec. a.C. una popolazione di stirpe Dorica.
Attorno al 750 a.C. divennero padroni della Laconia e iniziarono ad espandersi verso la
Messenia più ampia e più fertile che occuparono definitivamente tra i 680-620 a.C. epoca in cui visse Tirteo, il poeta nazionale spartano.
Nelle sue poesie viene espresso l’ideale militare guerriero che avrebbe dominato la società spartana nei suoi scritti esortava la gioventù a sacrificare la vita per la patria.
6-Polis Democratica
La parola demokratìa è formata da due termini: demos (il popolo, la comunità civica nel suo insieme) e kratos (sovranità, forza, potenza). Si tratta di una forma di governo basata sulla sovranità popolare, il suo migliore esempio si ha ad Atene, definitasi nei suoi tratti basilari con la riforma di Clistene verso la fine del VI secolo, ma raggiunge la sua piena realizzazione nella metà del V secolo. Il principio ispiratore della polis ateniese è l’isonomìa, uguaglianza di leggi per tutti i cittadini, da cui deriva un loro reale coinvolgimento nelle decisioni della comunità. La grande novità della riforma clistenica consiste nella creazione della Bulè dei Cinquecento, un consiglio
popolare in cui la totalità del corpo civico trovava spazio e la possibilità di decidere.
In una polis democratica la struttura centrale è l’assemblea del demos, in cui il potere politico veniva esercitato da tutti sulla base dell’isegorìa (il diritto di parola) e le decisioni prese per maggioranza. Le cariche magistratuali ricoperte dai cittadini erano temporanee, ma soprattutto collegiali. Si accedeva in alcuni casi per sorteggio in altri per elezione.
Un altro elemento fondamentale, soprattutto ad Atene, era la liturgia: un sistema che prevedeva di addossare ai ceti più abbienti la maggior parte dei finanziamenti per i servizi pubblici (ad esempio l’organizzazione di feste, l’equipaggiamento delle navi) e per il funzionamento dello stato. Al modello ateniese del V secolo a.C. si accostano tutte le altre realtà democratiche, seppur con piccole variazioni di carattere locale. Nel secolo successivo e poi anche nell’età ellenistica questa forma popolare di governo sarà la più diffusa insieme a quella oligarchica.
6-Polis Oligarchica
L’oligarchia esprime un potere concentrato nelle mani di pochi, la sua massima espressione si ha con la polis di Sparta. Ciò che la differenzia dalla democrazia è una maggiore rigidezza nell’assegnazione della cittadinanza, che comporta i pieni diritti politici con gli oneri e gli onori conseguenti. Tutto ciò determina un carattere maggiormente esclusivo nell’esercizio del potere politico-istituzionale, l’accesso alle magistrature avveniva su basi elettive con particolare attenzione ai legami familiari. In età arcaica e classica Sparta mantiene ancora vivo una forma di regalità, più
precisamente una diarchia , affiancata da organi collegiali simili a quelli presenti nelle altre città greche.Vi era l’ apella (assemblea popolare) dei cittadini, il cui potere si riduceva semplicemente ad una approvazione di decisioni già prese da altri organi costituzionali. Il potere politico-decisionale era svolto dalla gherousìa (il Consiglio degli anziani), un collegio di 30 membri che ricoprivano questo ruolo a vita, sostituiti solo in caso di morte. La principale magistratura era quella dei 5 efori,
una carica elettiva, collegiale e annuale.
-Acropoli
L'acropoli è un termine (derivato dal greco "akros", alto, "polis", città) che originariamente indicava la parte più alta della polis greca. Estendendone il significato, può essere chiamata "acropoli" la parte più eminente e fortificata di un'antica città.Nella Grecia antica indicava quella parte della città che veniva costruita per ragioni difensive sulla sommità di un'altura e spesso cinta da mura. Iniziata
a diffondersi nell'età del bronzo, la "parte alta" delle città greche, come Atene, Argo, Micene e Tirinto, in età micenea era il luogo di residenza del re, ma col tempo divenne il centro religioso dell'abitato, sede di templi e luoghi di riunione.Essa si contrapponeva alla zona denominata asty, la parte periferica in cui viveva il popolo. Al suo interno c'erano case, templi e la piazza principale, l'agorà. Esempi tipici di acropoli, in parte tuttora ben conservati, sono quelli di Atene , di Selinunte (Sicilia) e di Canosa di Puglia; anche il castello Eurialo di Siracusa può essere considerato parte dell'acropoli di quella città. Ma l'acropoli di Atene, una collina rocciosa che si eleva fino a circa 100
metri sulla città circostante, ha conservato molte caratteristiche originarie.Tali fortificazioni non sono riferibili esclusivamente al mondo ellenico, bensì si ritrovano in tutto il Mediterraneo orientale (ad esempio presso gli Ittiti) e, dall'età del ferro in Italia (ad esempio l'acropoli di Alatri, Cuma e Arpino sulle origini delle quali, tra l'altro, non è esclusa la matrice mediorientale).
5-Agorà
Agorà (in greco antico, da = raccogliere, radunare) è il termine con il quale nell'antica Grecia si indicava la piazza principale della polis.
7-Olimpiadi Origine
I Giochi olimpici antichi furono delle celebrazioni atletiche e religiose, svolte nella città della Grecia antica, Olimpia, storicamente dal 776 a.C. al 393 d.C. Nell'antichità, si tennero in tutto 292 edizioni dei Giochi olimpici.
Greci e Persiani
Dopo la caduta dell’Impero assiro nel 612 a. C., i Persiani divennero la principale potenza
dell’Asia centrale. Prima con Ciro e poi con Cambise, essi conquistarono molti territori, tra cui
l’Egitto e l’Asia Minore. In seguito, allo scopo di rafforzare i confini del regno, l’imperatore Dario
organizzò una spedizione contro la Grecia, in particolare contro Atene, intervenuta in aiuto di
Mileto, colonia greca dell’Asia Minore che si era ribellata al potere persiano. Questa spedizione, nota con il nome di Prima Guerra Persiana, si concluse con la vittoria degli Ateniesi che, successivamente, con l’aiuto di Sparta e di altre città greche, seppero imporsi anche sull’esercito di Serse nel corso della Seconda Guerra Persiana.
L’età di Pericle e la Guerra del Peloponneso
Dopo le guerre persiane, nel timore di nuove aggressioni, Atene e le città marittime della Grecia e della costa asiatica fondarono la Lega di Delo, una confederazione in cui ogni città avrebbe dovuto avere gli stessi diritti. Atene, invece, impose a poco a poco il suo predominio e con Pericle trasformò questa alleanza in un vero e proprio strumento nelle sue mani. Pericle usò addirittura i contributi delle città della Lega per ornare Atene di monumenti splendidi. Le città della Lega persero ogni forma di libertà, perché le decisioni venivano prese solo dal governo di Atene.
La politica aggressiva di Atene finì per impensierire Sparta. La rivalità tra le due città crebbe al punto da portare alla guerra. La prima fase della Guerra del Peloponneso si concluse quasi in parità con la pace di Nicia; ma un’epidemia di vaiolo fece intanto strage della popolazione ateniese (anche lo stesso Pericle morì). La seconda fase si aprì soprattutto per iniziativa dell’ateniese Alcibiade, che ruppe la pace e riprese le ostilità. Ma la spedizione in Sicilia, compiuta per ricavare ricchezze da utilizzare nella guerra contro Sparta, si risolse in un fallimento e Atene, ormai indebolita, fu costretta ad arrendersi. L’epoca del suo primato era definitivamente tramontata.
Alessandro Magno e l’Ellenismo
Il primato di Sparta dopo la Guerra del Peloponneso fu di breve durata. I Tebani sconfissero gli Spartani, ma anche il predominio di Tebe non durò a lungo. Ben presto la Macedonia (vasta regione montuosa del nord della Grecia), guidata dal re Filippo II, sottomise l’intera Grecia. Filippo aveva sfruttato a fondo le miniere d’oro della sua regione e se ne era servito per armare un esercito considerevole, che fu addestrato a combattere con una nuova tecnica: quella della falange macedone. Questa era costituita da una serie di battaglioni di fanteria pesante, armati con lance lunghe sette metri: un impenetrabile muro di micidiali punte metalliche, che si rivelò invincibile.
Il figlio di Filippo, Alessandro Magno, si spinse alla conquista dell’Oriente e in soli tre anni
sottomise l’impero persiano. Alessandro fondò quindi un impero vastissimo, in cui egli cercò di unire vincitori e vinti per formare un unico popolo, capace di esprimere ciò che di meglio le culture dei Greci e delle altre genti avevano prodotto. Questo progetto, però, non fu portato a termine a causa della morte prematura di Alessandro. L’impero fu spartito tra i generali di Alessandro, che fondarono regni indipendenti governati da monarchie assolute. Ciò nonostante non si fermò la diffusione della cultura voluta da Alessandro, una cultura in cui si erano fusi il sapere greco e quello orientale (Ellenismo). I sovrani dei regni ellenistici fecero del greco la lingua ufficiale,
promossero le arti e la scienza e favorirono lo sviluppo dell’economia.