LA CIVILTA’ MICENEA AGLI INIZI DELLA STORIA GRECA

 

I Micenei discendevano dalle popolazioni di lingua indoeuropea che all ‘ inizio del secondo millennio a. C. erano giunti in Grecia, mescolandosi con la gente del luogo.

La loro lingua fu la più antica forma di greco. Omero canta le loro imprese chiamandoli col nome di Achei.

Ciò che sappiamo di questa civiltà ci è rivelato dalle scoperte archeologiche e da molte tavolette, che recano iscrizioni in lineare B, una scrittura da poco decifrata.

 

Le città micenee (Micene, Tirinto, Pilo..) sorgevano, in generale, su un’ altura ed erano difese da grandi mura e si raggruppavano intorno a una fortezza, chiamata rocca, al centro della quale c’ era il palazzo del re. Questi era proprietario della maggior parte delle terre e guidava l’ esercito in battaglia.

Al suo fianco c’era una classe privilegiata di guerrieri che possedevano terre, schiavi e greggi e costituivano la nobiltà.

 

Come a Creta, tutte le attività economiche erano dirette dal palazzo del re.

Per questo le civiltà di Creta e di Micene sono dette civiltà dei palazzi.

I Micenei coltivavano olio e vite con cui producevano grandi quantità di olio e di vino. Greggi di capre e di pecore davano lana pregiata, lavorata dalle donne: filatrici e tessitrici.

Fra gli artigiani , però, i più apprezzati erano i lavoratori del bronzo, perché dall’ efficienza delle loro armi dipendeva il risultato delle battaglie .Il commercio marittimo era fiorente.

Tutti i traffici per i micenei avevano lo scopo principale di procurarsi metalli soprattutto il rame che, fuso in lingotti, costituiva forse una specie di moneta primitiva.

Quasi sicuramente ai Micenei va attribuita la distruzione di Troia, una ricca città dell’ Asia Minore ( o Anatolia),abbattuta intorno alla metà del tredicesimo secolo a. C .

 

Troia ,che sorgeva in posizione dominante sull’ Ellesponto (oggi Dardanelli), molto probabilmente ostacolava l’ espansione commerciale micenea. Così, secondo la leggenda, i principi micenei ( gli Achei) si allearono fra loro, attaccarono la città e la incendiarono dopo un lungo assedio.

Cinque secoli dopo, le vicende degli eroi achei e troiani furono cantate in due poemi attribuiti al poeta Omero: l’ Iliade (da” Ilio”, altro nome di Troia) e l’ Odissea, il poema di Ulisse(Odisseo in greco).

Poco dopo la distruzione di Troia anche la civiltà micenea entrò in una fase di decadenza e intorno al 1050 a. C. finì per scomparire o a causa della crisi che colpì , tutto il Mediterraneo orientale, con la discesa dei popoli del mare, ostacolando i commerci marittimi e indebolendo le città micenee, o a causa dell’ invasione di popolazioni indoeuropee, fra cui quella dei Dori.