LE CIVILTA’ FLUVIALI

I fiumi sono potenti acceleratori nella storia dello sviluppo umano:rendono facili le comunicazioni e forniscono grandi risorse idriche .Nelle terre vicino ai fiumi la costruzione di opere idrauliche (argini e canali) rese l’ agricoltura sempre più produttiva e fece fiorire grandi civiltà urbane. In Mesopotamia (terra tra i fiumi) , una regione dell’ Asia Minore, attorno al 3500 a. C. ebbe origine la civiltà sumerica; quasi contemporanea ad essa fu la civiltà egizia, che si sviluppò lungo il corso del fiume Nilo.

 

LA TERRA DI SUMER:

La Mesopotamia (come dice il suo stesso nome, composto da mèsos= in mezzo, e pòthamos= fiume) è il territorio compreso tra due fiumi, ovvero il Tigrie l’Eufrate(i quali nascono in Anatolia (l’attuale Turchia) e sfociano nel Golfo Persico. Oggi la Mesopotamia appartiene allo stato dell’Iraq. In questo territorio, verso il 5000 a. C., confluirono delle popolazioni che cominciarono a coltivare la terra e costruirono villaggi. In seguito, altri popoli sopraggiunsero in questi territori, ma si trattava di popolazioni nomadi. Per molti secoli nomadi e sedentari furono in contrasto tra di loro finché le due comunità non si amalgamarono: i nomadi si avvicinarono alle consuetudini delle popolazioni stanziali e nacquero così i Sumeri.

N.B. altri popoli presenti in Mesopotamia sono gli Accadi e i Babilonesi.

La prima civiltà Mesopotamica fu quella della Terra di Sumer(collocata allo sbocco del Tigri e dell’Eufrate nel Golfo Persico). In merito a tale civiltà si sa poco:

  • c’era una lingua, che pochi decenni fa è stata anche decifrata;

  • si lavorava la pietra, la ceramica (decorata con figure religiose) e i metalli preziosi;

  • c’era una produzione letteraria, per lo più si trattava di tradizioni orali.

 

La città Sumerica si sviluppa a partire da piccoli villaggi agricoli, e verso il 3000 a. C., ne nacquero diverse. Tra esse ricordiamo in particolare:

  • Nippur: sede dei magazzini, del quartiere degli scribi, del santuario e di vari templi dedicati alle divinità;

  • Ur: era la città “capitale”, sede dei palazzi regi e circondata da mura difensive. Tali palazzi regali sono collocati accanto ai templi (perché sovrano e divinità coincidono).

Le città sumeriche erano autonome, perciò si parla di città-stato .Cioè i Sumeri non costruirono mai un unico regno anche se gli abitanti delle diverse città – statoerano accomunati dalla lingua, dalla religione e dalle forme artistiche. Solo in seguito qualcuna di esse divenne potente e cominciò a imporsi sulle altre facendo nascere gli imperi. Il centro della città è dato dal tempio, una costruzione che si sviluppa nel tempo, e se in origine era soltanto una piattaforma di mattoni, in seguito divenne una piramide a gradoni come la ziqqurat che era il centro della vita religiosa ma anche di quella economica .Nella ziggurat si raccoglievano le eccedenze produttive che i sacerdoti amministravano .La difficoltà di ricordare le entrate e le uscite dei templi – magazzini indusse i sacerdoti egiziani e sumeri a inventare la scrittura. A Sumer essa aveva l’aspetto di una scrittura cuneiforme (ogni segno aveva cioè la forma di un chiodo o cuneo l’elemento base della falegnameria di tutti i tempi che gli stessi sumeri avevano inventatoe veniva tracciata su tavolette d’ argilla; in Egitto era dipinta su fogli di papiro e fu chiamata geroglifica (“ segni sacri”).

 

I Sumeri erano politeisti. Veneravano gli astri e anche divinità che rappresentavano i sentimenti e i valori fondamentali della vita, come Ishtar, dea dell’ amore e della guerra. Ogni città aveva il suo tempio e in esso venerava il proprio dio.

 

Al fianco dei sacerdoti c’era il sovrano: che in origine divideva il potere con un’assemblea di cittadini e in seguito divenne l’unica vera autorità. Egli viveva nel palazzo reale (che insieme al tempio costituiva il centro della città); poteva imporre lavori forzati; si pensava fosse protetto direttamente dal dio (non si presentava quasi mai come divinità in terra, a differenza di quanto accade nella civiltà Egiziana); aveva il comando degli eserciti.

 

La prima agricoltura neolitica era un’ agricoltura secca. Gli Egiziani e i Sumeri della Mesopotamia, però, decisero di domare i loro grandi fiumi (Nilo Tigri, Eufrate) per passare all’agricoltura irrigua .

Si rendevano necessari lavori colossali per costruire argini, bacini e canali e domare le Forze della natura. Ma la sfida era tale che i villaggi elessero un re dotato di poteri divini e quindi in grado di dialogare con esse.

Nei cantieri l’efficienza richiedeva una divisione del lavoro: la maggioranza della popolazione in alcune stagioni forniva la manodopera(come operaia), in altre produceva (in quanto contadina); una minoranza di specialisti(ingegneri e sorveglianti) venne esentata dai lavori agricoli.

Il re stabilì che gli specialisti venissero mantenuti dai non – specialisti attraverso il tributo,che veniva versato in un tempio- magazzino, la “Grande casa”.

 

Questa trasformazione determinò la nascita della città, un organismo sociale fondato sulla divisione del lavoro e dello Stato, un ente che esigeva dai sudditi il pagamento del tributo, ma in cambio si assumeva la responsabilità di provvedere al loro benessere. In Egitto e a Sumer lo Stato si identifica con un re, dotato del potere polito , in quanto comandante, legislatore e giudice.