iLA COMPARSA DELL’UOMO SULLA TERRA

 

Per un lunghissimo periodo la terra fu abitata solo da animali. Come ogni altro essere vivente,animale e vegetale,l’essere umano è il risultato di un processo di trasformazione, definito dagli studiosi evoluzione.La parola evoluzione fu usata per la prima volta,applicata agli esseri viventi, dallo scienziato Charles Darwin.Egli sostenne che animali,uomini e piante non sono comparsi tutti insieme e nello stesso momento sulla terra,ma che ogni specie deriva da una specie precedente. 

Lo scienziato ipotizzò che flora e fauna derivino dai batteri,organismi microscopici. Da essi si formarono da una parte i molluschi e gli insetti,dall’altra i pesci,i rettili, gli uccelli e i mammiferi tra i quali le scimmie. Dalle scimmie si sarebbe sviluppato l’uomo .Il processo evolutivo che dalle scimmie antropomorfe portò all’uomo si chiama ominazione .

Tali scimmie erano quadrumani,ovvero avevano quattro mani che permettevano loro di arrampicarsi dove volevano. Grazie ad esse vivevano in modo spensierato sulla chioma della foresta pluviale africana. La loro spensieratezza derivava dal fatto che la chioma era molto alta ed era irraggiungibile da qualsiasi predatore carnivoro. Inoltre,mentre la parte sottostante della foresta è buia e priva di frutti,la chioma, inondata dal sole, ne è piena. Quando la temperatura della terra cominciò ad abbassarsi, rendendo più scarse le piogge di cui la foresta pluviale si alimentava,gli alberi più alti cominciarono a morire e in alcune zone si aprirono vaste radure.

Con il passare del tempo intere regioni si sarebbero trasformate in savane ,le immense distese di erbe alte con cespugli e alberi bassi e radi .Le scimmie,quindi, furono costrette a scendere nelle radure in cerca di cibo .Qui bisognava camminare e spesso anche correre per salvarsi da un predatore.

Pur essendo veloci,consumavano molta energia. Allora da quadrumani scelsero di trasformarsi in bipedi,assumendo la posizione eretta e mutando le mani posteriori in piedi.

Per qualche milione di anni queste scimmie non fecero che esercitarsi,barcollando come dei bambini che muovono i primi passi.

Nel 2001 sono state trovate le ossa di un maschio che sette milioni di anni fa aveva già iniziato questo processo evolutivo. I suoi scopritori lo hanno chiamato ORRORIN che, in lingua keniota, significa primo uomo.

Nel linguaggio scientifico però è più corretto dire non uomo ma ominide,ovvero quasi uomo. Gli studiosi hanno individuato quattro specie principali di ominidi:le protagoniste dell’ominazione.

Il cammino che ha portato all’ essere umano attuale ebbe inizio quattro milioni di anni fa,in Africa,con la comparsa dell’Australopiteco ,fu la prima specie capace di camminare speditamente sugli arti posteriori. Quando l’Australopiteco si estinse,era già comparso un essere molto più vicino all’uomo attuale,l’ Homo habilis, capace di usare ciottoli scheggiati come strumenti.

L’Homo Ergasterominide artigiano, fondò una specie straordinaria. Vincendo la paura, catturò il fuoco sottraendo rami in fiamme dagli incendi causati dai fulmini o dai vulcani ,costruì strumenti raffinati e taglienti e trovò il modo di trasportare l’acqua nel ventre essiccato degli animali erbivori o nelle grandi uova di struzzo .La cattura del fuoco gli permise di cuocere i cibi,ciò allungò la sua vita media eliminando le tossine della carne cruda .Poiché non sapeva riaccendere il fuoco,cercava di alimentarlo senza mai farlo spegnere.

Il processo di ominazione conobbe altre tappe importanti con l’Homo Sapiens di Neandertal. Resti dell’ominide furono trovati in Germania nella valle del torrente Neander, si sviluppò in Europa.

Il Sapiens,a causa di un cambiamento climatico,che diede luogo all’Era glaciale,visse tra i ghiacciai. Sapeva “ catturare” il fuoco,scuoiava gli animali per coprirsi con le loro pelli,abitava nelle caverne e viveva in bande. La banda era formata da Famiglie nucleari,cioè composte da una coppia di genitori e dai suoi figli. Vi era la divisione dei ruoli:gli uomini si dedicavano alla caccia,le donne allevavano i figli e provvedevano alla raccolta. L’Homo Sapiens cominciava ad avere la parola;cioè a pronunciare vocali e consonanti in modo distinto anche se parlava lentamente. Queste comunità seppellivano i morti,forse perché credevano in un’ altra vita. L’uomo a tutti gli effetti,quindi non più ominide,nacque in Kenia 120 000 anni fa ed è stato chiamato Homo Sapiens Sapiens ,ovvero “uomo intelligentissimo”.I Sapiens Sapiens siamo noi, e già allora parlavamo velocemente pronunciando chiaramente vocali e consonanti .L’Homo Sapiens Sapiens è chiamato anche Uomo di Cro-Magnon dal nome del luogo in cui fu scoperta,grazie ad una bambina che cercava il suo cognolino, l’ entrata di una delle caverne che avevano abitato,sul versante francese delle Alpi. Egli viveva di caccia e di raccolta.

Aveva invece compiuto progressi la  loro tecnologia. Inventò il bulino (una sorta di scalpello di pietra ideato per spaccare ossa,tronchi prima di lavorarli);il trapano e la tecnica dell’incastro che gli permise di dare un’impugnatura a lame di pietra per coltelli, martelli e asce .Imparò ad accendere il fuoco liberandosi dalla necessità di tenerlo sempre acceso e utilizzò le pelli di animali per cucire pantaloni e giacche. La loro religione era intrisa di magia. I riti,volti a dominare i fenomeni naturali, si svolgevano in caverne sotterranee raggiungibili attraverso cunicoli. Qui sono state trovate le prime pitture e sculture eseguite dall’umanità .Esse rappresentavano animali, figure geometriche e persino impronte di mani. Le bande partecipavano al rito con il canto,la danze e la musica.

 

LA PREISTORIA

 

La preistoria inizia con la comparsa dell’ uomo sulla Terra .E’ un’epoca di cui abbiamo pochissime testimonianze:ossa, scheletri, pietre prima scheggiate, poi levigate, graffiti, dipinti rupestri,arnesi da lavoro…..Fu un periodo lunghissimo, tanto lungo da indurre gli studiosi a suddividerlo in tre parti:

-Paleolitico;

 

-Mesolitico;

 

-Neolitico

 

La differenza tra un periodo e l’ altro è determinata dal rapporto che i gruppi umani ebbero con l’ ambiente e dal loro grado di padronanza delle risorse naturali.

 

 

LA RIVOLUZIONE NEOLITICA

 

Il Neolitico (ovvero: la nuova età della pietra, o della pietra levigata) si colloca tra l’VIII e il IV millennio a. C. E’ un’epoca storica caratterizzata da una serie di innovazioni.

Per quanto riguarda le innovazioni si registra:

  1. la nascita di una nuova tecnica di lavorazione della pietra, non più scheggiata come avveniva nel paleolitico, bensì levigata.

  2. la nascita dell’ agricoltura e dell’allevamento (mentre nel paleolitico l’uomo si dedicava alla caccia e alla raccolta), la cui origine va ricercata o in un drastico mutamento climatico che mise in crisi il modo di vivere di alcune comunità umane basato sulla raccolta di quanto già presente in natura, oppure nell’aumento della popolazione che provocò maggiore richiesta di cibo. Va detto che l’agricoltura probabilmente nacque grazie alle donne. Un giorno qualcuno si accorse che dai chicchi di grano caduti per sbaglio sul terreno stava nascendo una nuova pianta. Allora si trattenne dal mangiare tutti i chicchi che raccoglieva, selezionò i più grossi, li seminò ,seguì il germogliare delle piantine e aspettò la maturazione delle spighe per mieterle.Anche nei villaggi neolitici erano le donne a cucinare il cibo. Pestando i chicchi di grano o di orzo,ottennero una farina grossolana che impastarono con acqua, stendendola poi in forma di frittella e abbrustolendola sulle braci del forno aperto,cioè di un fuoco interrato in una buca sullo spiazzo davanti alla casa. Questo fu il primo pane dell’ umanità. Invece l’allevamento del bestiame cominciò nel momento in cui l’uomo capì che poteva esser conveniente non uccidere gli animali che aveva catturato, e pensò di tenerli in vita fino al momento di cibarsene .Comparvero nuovi animali: maiali, pecore, capre, asini, polli.

  3. la diffusione della tessitura (fibre animali e vegetali venivano intrecciate per ottenere stuoie, tappeti, tessuti) e della ceramica (l’argilla dei fiumi veniva modellata ed essiccata, poi l’oggetto veniva messo in una buca nel terreno e ricoperto di brace)

 

Tutto ciò (agricoltura, allevamento, nuove tecniche) produssero un cambiamento tale che venne chiamato rivoluzione neolitica. Essa cominciò verso l’8000 a. C., ma il punto d’origine non fu esclusivamente il Vicino Oriente (come si è pensato per molti secoli), bensì anche la Cina settentrionale, la Thailandia, il Vietnam, l’America centrale. Si ricordi che tale rivoluzione attecchì in particolare nelle valli dei grandi fiumi(Nilo, Tigri, Eufrate) dove l’acqua era ampiamente disponibile grazie alle inondazioni. In seguito, tra il 7000 e il 3000 a. c. l’agricoltura si diffuse nel Mediterraneo e in Europa.

 

RICORDA: la società paleoliticaera molto semplice: gli uomini si dedicavano alla caccia e alla difesa armata delle comunità, mentre le donne accudivano i bambini e facevano scorte di vegetali. La società neolitica, invece, era molto più complicata: oltre a coltivare la terra e ad allevare gli animali, l’uomo neolitico inventò molti mestieri (tessitore, ceramista etc.) e –come si vedrà – nuovi ruoli sociali (re, sacerdoti etc.)

 

 

 

NOMADI E SEDENTARI:

 

La pratica dell’agricoltura determina la nascita di appositi attrezzi per praticarla (anche se, in verità, strumenti come bastoni appuntiti e falci erano in uso già nel paleolitico per scavare radici o raccogliere piante selvatiche). L’aratrocomparirà alla fine del neolitico, quando la società cominciò ad apparire molto legata al lavoro dei campi: nasceva così il mondo contadino.

Le nuove tecniche, però, si diffusero nelle varie regioni della terra con una velocità molto diversa: ci furono popoli che restarono a lungo legati ai vecchi modi di vita (caccia e raccolta) e che vivevano praticando il nomadismo (perché alla continua ricerca di luoghi che potessero offrire selvaggina, vegetazione commestibile oppure pascoli e acqua per il loro bestiame); altri popoli si dedicarono all’agricoltura e allora si stabilirono in un determinato territorio divenendo popolazioni sedentarie.

La storia antica è caratterizzata da una costante rivalità tra popoli nomadi e popoli sedentari. I sedentari avevano una vita organizzata ma spesso non libera (conobbero presto la differenza tra ricchi e poveri, l’oppressione e la schiavitù); i nomadi avevano minor benessere ma erano più liberi (spesso, a causa dei continui spostamenti, divennero anche mercanti o predoni).

RICORDA: a testimonianza dei progressi compiuti dall’uomo durante la preistoria, si ricordino i Camuni, una popolazione che si stanziò nell’Italia del Nord, esattamente nella Val Camonica, e che ci ha lasciato segni della propria arte incisi su varie rocce.

 

 

 

 

LA NASCITA DELLE CITTA’:

 

L’agricoltura e l’allevamento migliorarono decisamente le condizioni di vita. Il cibo, aumentando, permise che la popolazione si incrementasse e che si organizzasse di conseguenza in villaggi. I villaggi d’età neoliticapotevano contenere centinaia di persone, le case erano costruite utilizzando fango, legno, pietra, paglia. Spesso sorgevano in riva a corsi d’acqua, allora poggiavano su pali di legno e venivano chiamate palafitte(case che aiutavano l’uomo a difendersi meglio dalle bestie feroci e dall’umidità).

Villaggi neolitici sorsero in Medio Oriente, in Palestina, in Siria.

La ragione per cui nacquero le città è la seguente: il bisogno di avere un luogo, il mercato, in cui praticare attività di scambio dei vari prodotti. Va ricordato che la rivoluzione neolitica spinse le comunità a diventare sedentarie, ma siccome non tutti i prodotti necessari erano disponibili sul proprio territorio si ricorreva al baratto (scambio di una merce in cambio di un’altra, tipico di un’economia che non conosce ancora la moneta). La città offriva lo spazio per praticare questa attività commerciale.

 

 

SI RICORDI, inoltre, che in questa fase nasce anche la specializzazione del lavoro: gli uomini cominciarono a svolgere una sola attività i cui prodotti diventavano appunto merce di scambio.

Testimonianza della vita culturale delle comunità sedentarie neolitiche, ci è data da alcune grandi costruzioni in pietra, dette megaliti (dal greco mègas= grande, e lìthos= pietra) . Ci sono pietre semplici dette menhir(alte parecchi metri e infisse nel suolo) e un altro tipo di monumento è detto dolmen(una grossa lastra appoggiata su altre pietre infisse nel terreno).

Tali megaliti esprimevano il profondo senso religioso delle popolazioni neolitiche.