LE CROCIATE
Le crociate furono delle spedizioni militari, avvenute tra l’undicesimo e il tredicesimo
secolo, che mirarono a difendere i cristiani ed i luoghi santi in Palestina (Terra Santa)
dalla minaccia dei musulmani.
Il termine “Crociate” deriva dalla croce, che era cucita sulle vesti dei guerrieri: essa
simboleggiava l’appartenenza dei guerrieri-pellegrini alla Chiesa.
Il principio
Poco tempo dopo la morte di Maometto, i musulmani - infervorati dalle parole del Profeta, che
prometteva il perdono di qualsiasi peccato a quanti avessero conquistato Costantinopoli -
attaccarono l’Impero bizantino.
Nel 1078 i Turchi, in particolare, dopo aver conquistato Gerusalemme e i luoghi santi,
cominciarono a perseguitare i cristiani e a minacciare l’Impero di Bisanzio.
I cristiani e l’Impero bizantino chiesero aiuto al Papa Urbano II, il quale decise di organizzare
una spedizione per riconquistare e luoghi santi e per respingere la minaccia musulmana. Con il suo
entusiasmo, egli riuscì a convincere sia il popolo sia la nobiltà feudale ad impegnarsi in questa
impresa.
Perché combattere le crociate?
In verità, l’adesione alle crociate non fu dettata solo dal disinteressato spirito religioso, ma
anche da altri motivi:
• ai servi veniva promessa la libertà;
• ai criminali veniva cancellata la pena;
• i cavalieri e i nobili “cadetti” andavano in cerca di avventura e di terre da conquistare;
• i mercanti cercavano di arricchirsi con nuovi commerci;
• inoltre, a tutti i crociati era garantito il perdono dei peccati e, se fossero morti
combattendo, il paradiso.
In quanti parteciparono alle crociate?
È impossibile stabilire con precisione il numero degli uomini armati e dei pellegrini che presero la
croce: le cifre riportate dalle cronache del tempo sono sempre esagerate e difficilmente
credibili (tra le sessanta e le centomila persone dirette alla Terra Santa, pellegrini compresi).
ESERCITO E ORGANIZZAZIONE DELLE CROCIATE
Fin dal loro inizio, le crociate furono ritenute dai pontefici delle spedizioni militari con delle
forti caratteristiche spirituali e di penitenza. Come il pellegrino, il crociato riceveva prima di
partire una benedizione particolare e godeva di una protezione speciale della Chiesa (privilegium
crucis), grazie alla quale la sua persona, la sua famiglia e i suoi beni erano inviolabili fino allo
scioglimento del voto. Naturalmente, a differenza del pellegrino, il crociato doveva portare le
armi.
Come si bandiva una crociata? Chi la finanziava?
La crociata veniva bandita con un’apposita bolla pontificia, che ne esponeva le ragioni, stabiliva i
tempi e i luoghi per il raduno delle truppe e dichiarava i privilegi spirituali e temporali riservati si
combattenti.
Le crociate venivano finanziate in vari modi: i vassalli, per esempio, dovevano versare una tassa
straordinaria al loro signore, se egli prendeva la croce; ma era soprattutto il Papa che gestiva la
raccolta del denaro necessario, che gli perveniva con la riscossione di contributi volontari
(elemosine, donazioni), o di tassazioni speciali (decime).
Gli eserciti crociati
Soprattutto all’inizio, la composizione degli eserciti crociati era molto varia.
Si arruolavano persone provenienti da ogni angolo d’Europa ed appartenenti ad ogni categoria
sociale: feudatari francesi o normanni, marinai e mercanti italiani, contadini, prelati e monaci.
Spesso all’esercito si univa una folla di civili, vecchi, donne e bambini, che rendevano le spedizioni
crociate simili a delle migrazioni di massa. Per tutti questi motivi, i combattenti crociati non
erano molto efficienti: indisciplinati, armati male e poco addestrati, comandati da diversi capi,
non erano pronti ad adattarsi al clima molto diverso delle terre d’Oriente e non conoscevano le
tecniche di guerra degli Arabi. Inoltre, appena potevano, cercavano di ritornare a casa, lasciando
indifese le terre che avevano appena conquistato.
Per evitare questi inconvenienti, la Chiesa pensò di creare gli ordini religioso-militari.
GLI ORDINI RELIGIOSO-MILITARI
Per difendere le terre conquistate, furono creati dei gruppi scelti di cavalieri, che dedicavano la
propria vita alla protezione dei luoghi sacri. Questi monaci-guerrieri, spesso in penitenza per i
propri trascorsi peccati, si riunivano in ordini che imponevano l’obbligo di osservare una regola
religiosa e di combattere contro l’infedele.
Nacquero così l’ordine dei Templari (che divenne molto potente), quello degli Ospitalieri (i
Cavalieri dell'Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, conosciuti dapprima come
Cavalieri di Rodi e in seguito come Cavalieri di Malta), l’ordine dei Cavalieri Teutonici e l'Ordine
equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Tuttavia, ben presto questi ordini iniziarono ad arricchirsi enormemente ed entrarono spesso in
lotta fra loro, trascurando lo scopo per cui erano nati. Quando non fu più necessario difendere la
Terra Santa, per i privilegi e le ricchezze accumulate questi ordini divennero un pericolo per le
monarchie europee… che infatti li fecero sciogliere.
Studiare bene la prima e la quarta
La prima crociata - Papa Urbano II, eletto nel 1088, bandì la crociata nel corso del Concilio di
Clermont, il 25 novembre 1095. Papa Urbano II espose il piano di una spedizione, volta a liberare
i Luoghi Santi, esortando i fedeli presenti ad arruolarsi. Le adesioni furono numerose e perciò il
Papa incaricò i vescovi conciliari di procedere nelle loro sedi originarie a nuovi arruolamenti.
Molto prima che si potesse creare un vero e proprio esercito, un gruppo di quindicimila uomini,
costituito da contadini donne e bambini partì alla volta di Gerusalemme, alla ricerca di fortuna e
prosperità: arrivati in Terra Santa, essi attaccarono l’esercito arabo e furono completamente
annientati. Tale tentativo fu chiamato la crociata del popolo (o crociata dei pezzenti) e fu
capeggiata da Pietro l’Eremita.
Il 15 agosto 1096 iniziò ufficialmente, come nei piani di Urbano, la prima crociata.
Il primo a partire fu Goffredo di Buglione, che per il suo coraggio e il suo carattere mite e pio fu
considerato da molti il capo della spedizione, pur non avendone il carisma. Maggior fortuna ebbe
suo fratello Baldovino, tipo arrogante e senza scrupoli, che divenne il primo re cristiano del
regno di Gerusalemme.
5Giunti a Costantinopoli tra il novembre 1096 e il maggio 1097, i crociati si impegnarono con un
giuramento a restituire all'imperatore bizantino Alessio I i territori già appartenuti all'impero
bizantino.
Questa crociata riportò dal punto di vista territoriale i maggiori successi, il cui simbolo è la
liberazione di Gerusalemme (1099). La città, infatti, capitolò dopo un mese di assedio. I crociati
entrarono in città e massacrarono tutti gli abitanti musulmani; questa strage ebbe un peso
decisivo sui futuri rapporti tra cristiani e musulmani in Terra Santa.
Non tutti i terreni conquistati furono restituiti a Bisanzio, secondo gli accordi: alcuni di essi
divennero “Stati crociati” (vedi cartina). Appena conclusa la fase militare, questi regni furono
molto vulnerabili, soprattutto perché l’esercito crociato si sciolse, lasciando le frontiere esposte
agli attacchi dei nemici.
La seconda crociata-Le vittorie della prima crociata erano state favorite dalla relativa debolezza
dei musulmani, che tuttavia si riorganizzarono per tentare l'immediata riconquista del Medio
Oriente.
La prima grande vittoria dei musulmani fu la presa di Edessa nel 1144; l'evento indusse il papa
Eugenio III a bandire la seconda crociata nel 1145. Alla nuova chiamata risposero il re di Francia
Luigi VII e l'imperatore Corrado III, ciascuno intervenendo con un proprio esercito.
La spedizione ebbe, però, un risultato infelice: la maggior parte dell’esercito morì di fame e di
sete, di peste o per gli attacchi dei Turchi.
6Inoltre, il re di Francia Luigi VII ascoltò le perorazioni di alcuni cattivi consiglieri, abbagliati
dalle ricchezze di Damasco, e cinse di assedio la capitale siriana, riportando una disastrosa
sconfitta nel 1148.
Nei decenni successivi la pressione musulmana aumentò e Gerusalemme ritornò in mano islamica.
La terza crociata - detta anche la "crociata dei Re" - fu un tentativo, da parte di vari sovrani
europei, di strappare Gerusalemme e quanto perduto della Terra Santa al Saladino (come veniva
chiamato in Occidente il sultano d’Egitto). Il 29 ottobre 1187 papa Gregorio VIII bandì la terza
crociata, suscitando ancora una volta un diffuso entusiasmo e ottenendo l'adesione di tre
potenti sovrani europei: Federico Barbarossa, Filippo II Augusto, re di Francia, e Riccardo Cuor
di Leone, re d'Inghilterra. Nonostante avessero raccolto il più grande degli eserciti formatisi a
partire dal 1095, i tre sovrani non riportarono grandi successi. Alcune città vennero
riconquistate, ma la crociata si sfaldò e l’unico risultato fu garantire la salvezza di quanto
rimaneva degli stati cristiani in Palestina, costringendo il Saladino a una tregua.
Le ultime crociate. Con la Francia e l'Inghilterra impegnate nella guerra dei Cent'anni e
l'Impero e gli altri stati europei coinvolti sempre più nei conflitti locali, le ultime Crociate
furono mal preparate e inefficaci.
La quarta crociata (1202-1204), o “la crociata contro i cristiani”, indetta da Papa
Innocenzo III. Una serie difficoltà finanziarie obbligarono il Papa a un’alleanza con la
Repubblica di Venezia che, per favorire i propri interessi commerciali, propose la deviazione
della spedizione militare su Bisanzio, con il pretesto di voler rimettere sul trono l’imperatore
legittimo. I crociati assediarono Costantinopoli, che fu conquistata e saccheggiata. Nacque
così l'impero latino d'Oriente, che sopravvisse per circa mezzo secolo. La quarta Crociata
non tolse ai Turchi la Terra Santa, ma abbatté l'impero bizantino.
La quinta crociata (1217-1221) - sotto il pontificato di Papa Innocenzo III, il Concilio
Lateranense IV decise l'indizione di una nuova crociata, la quinta. L’imperatore Federico II,
in occasione della sua incoronazione, giurò solennemente di prendervi parte, ma poi rimandò
più volte, il che provocò tensioni con il Papa.
La sesta crociata (1228): fu l'unica pacifica. Dopo il fallimento della quinta crociata,
l'imperatore Federico II si era impegnato a guidare una crociata in Terrasanta; egli rinviò
più volte l'inizio e per questo nel 1227 fu anche scomunicato da papa Gregorio IX. L'anno
seguente, Federico si recò a Gerusalemme; egli era in buoni rapporti diplomatici col sultano;
avendo sposato in seconde nozze l'erede alla corona di Gerusalemme, Isabella di Brienne, si
presentò come successore al titolo regale. Federico II trattò col sultano la cessione di
Gerusalemme. Ciò gli fu accordato, a condizione che la città rimanesse indifendibile.
La settima crociata si svolse fra il 1249 e il 1250. Fu diretta contro l'Egitto e guidata dal
re di Francia, Luigi IX il Santo.
L'ottava crociata (1270) fu diretta anch'essa contro i domini musulmani in Africa
settentrionale (Tunisi) e fu sempre guidata da Luigi IX. Fu subito bloccata da un’epidemia di
peste, che uccise lo stesso re di Francia.
I crociati quindi si dispersero e non si organizzò più nulla per aiutare i cristiani in Terra Santa.
Nel 1291 la caduta di San Giovanni d’Acri, ultimo baluardo cristiano in Palestina, segnò la fine
dell’età delle crociate.
LE CONSEGUENZE DELLE CROCIATE
Anche se sortirono risultati politici e militari non duraturi, le crociate ebbero il merito di
favorire la formazione di un’identità comune europea. Per i crociati - e per i cristiani in generale
- il mondo islamico rappresentava “l’altro”: gente lontana, che parlava un’altra lingua, che
praticava un’altra religione, che opprimeva la vera fede. L’obiettivo comune, cioè la difesa della
fede contro un nemico che la minacciava, riuscì a infondere nelle popolazioni d’Europa il senso di
appartenenza a un unico gruppo, che si riconosceva nella vera fede e vera civiltà.
Tuttavia, nonostante l’Occidente volesse combattere l’Oriente, il confronto con il mondo
orientale (Bisanzio e l’Islam), molto più raffinato e progredito di quello europeo, contribuì ad
allargare gli orizzonti della civiltà europea, mettendola in contatto con un ambiente di grandi
tradizioni culturali (come la scienza araba e la filosofia greca, per esempio).
Ma ancora più significativi furono i risultati economici: i mercanti europei si stabilirono in
Oriente e svilupparono nuovi e ricchi commerci, di cui approfittarono anche molte città italiane,
soprattutto Venezia.
Infine, da un punto di vista politico, le crociate portarono alla disgregazione dell’Impero
bizantino, che era sempre stato un baluardo contro l’avanzare del mondo musulmano.
Così i Turchi divennero padroni del Mediterraneo orientale e, nei secoli successivi, costituirono
una continua minaccia per l’Europa.