55. La seconda Guerra mondiale
Il 1° settembre del 1939 le truppe naziste invasero la Polonia mettendo in atto la guerra lampo. Per reazione Francia e Inghilterra dichiararono guerra alla Germania, mentre l'Unione Sovietica occupava la Polonia orientale. Le operazioni di guerra continuarono nel 1940 con l'invasione tedesca di Norvegia e Danimarca; nel maggio i Tedeschi invasero la Francia giungendo fino a Parigi. La Francia settentrionale rimase sotto il diretto dominio tedesco, mentre in quella meridionale fu creato un governo filotedesco presieduto da Pétain. Il vittorioso ingresso dei Tedeschi in Francia spinse Mussolini a far entrare l'Italia in guerra il 10 giugno 1940. La sconfitta delle truppe italiane in Africa e in Grecia provocò l'intervento tedesco anche su questi fronti.
Deciso a invadere l'Inghilterra, Hitler sottopose le città e le basi militari britanniche ad un intenso bombardamento aereo; la battaglia di Inghilterra fu però un insuccesso e Hitler, rinunciando all'invasione dell'isola, concentrò le sue forze sul fronte orientale. Dopo aver occupato la penisola balcanica, nel giugno del 1941 iniziò l'Operazione Barbarossa, attraversando senza preavviso il confine russo e giungendo, a ottobre, quasi a Mosca. Per ordine di Stalin le truppe russe si ritirarono senza dar battaglia, lasciando dietro di sé “terra bruciata ”. Ostacolati dalla guerra partigiana e dal gelo, privi di rifornimento, i Tedeschi dovettero fermarsi e la guerra lampo si trasformò in guerra d'usura. Nel frattempo il Giappone, per realizzare il suo progetto di espansione nel Pacifico, aveva attaccato Pearl Harbor, nelle Hawaii, e invaso Indocina, Filippine,
Birmania, Indonesia e Nuova Guinea. Per reazione gli Stati Uniti dichiararono la guerra.
Mentre le popolazioni dei paesi occupati subivano la dura dominazione tedesca, gli Alleati
prepararono la controffensiva, che iniziò all fine del 1942 e fu vittoriosa in Africa, nel Pacifico e a Stalingrado. Nel 1943, quando le truppe angloamericane sbarcarono in Sicilia, in Italia si era già sviluppata una forte opposizione alla guerra e al fascismo. Mussolini fu messo in minoranza dagli stessi gerarchi fascisti e fatto destituire e arrestare dal re. Il nuovo capo del governo, Badoglio, firmò con gli Alleati un armistizio, reso noto l'8 settembre. I Tedeschi per reazione occuparono l'Italia, con feroci rappresaglie contro militari e civili, e liberarono Mussolini, che fondò la Repubblica sociale italiana (con sede a Salò, sul lago di Garda). Mentre le truppe alleate risalivano lentamente la penisola, dietro le retrovie tedesche si andava organizzando un movimento popolare di resistenza, che trovò il proprio punto di riferimento nel Cln (Comitato di Liberazione Nazionale). Nell'aprile 1945 le formazioni partigiane proclamarono l'insurrezione nazionale, che portò alla liberazione delle città del Nord, alla cattura e uccisione di Mussolini e alla fine della guerra in Italia. Intanto, il 6 giugno 1944 con lo sbarco in Normandia gli Alleati avevano iniziato l'offensiva finale contro la Germania: in agosto Parigi veniva liberata, mentre i sovietici arrivavano a Varsavia. Nel febbraio del 1945, a Yalta, Roosvelt, Churchill e Stalin si riunirono per concordare l'assetto da dare all'Europa dopo la sconfitta della Germania. Nel maggio
1945 Berlino fu occupata, Hitler si suicidò e la Germania si arrese. Il Giappone fu costretto alla resa nel settembre, dopo che due bombe atomiche avevano distrutto il mese prima le città di Hiroshima e Nagasaki.