ILLUMINISMO - ETA' DEI LUMI
Uno dei periodi che gli illuministi considerano barbarico è il Medioevo perché i secoli del medioevo vengono definiti bui, in antitesi con l'appellativo "età dei lumi" (da cui nasce il termine Illuminismo)
Nella seconda metà del 700 l'Illuminismo ebbe origine come movimento filosofico in Inghilterra, che era all'ora il paese più industrializzato d'Europa.
Dall'Inghilterra, questo nuovo movimento, si trasferì in Francia dove le ideologie illuministiche trovarono terreno eccezionalmente favorevole al loro sviluppo, e alle loro più radicali applicazioni in campo politico e sociale (rivoluzione francese). Questi ideali dalla Francia si propagarono poi in tutta Europa.
Le idee illuministe si sviluppano in Francia perché in questo stato vi era una situazione politica e sociale critica. La società francese era basata su tre classi sociali: III ° stato, aristocrazia e clero. Clero e aristocrazia possedevano vasti privilegi, mentre il III ° stato era ad esse subordinato. Anche in Francia comincia a sorgere una borghesia che inizia ad acquisire potere economico e che rivendica la partecipazione al potere politico: è proprio in queste rivendicazioni che le ideologie illuministe trovano terreno fertile per il loro sviluppo.
Alla base del pensiero illuministico sta' l'assoluta fiducia nella ragione umana, considerata unica forma valida di conoscenza (razionalismo). Tutti i problemi che non possono essere affrontati dalla ragione esulano dalla possibilità della conoscenza umana.
Gli uomini hanno nella ragione il loro denominatore comune; di qui deriva da una parte il principio egualitario, che è una delle grandi rivendicazioni della rivoluzione francese, dall'altro la tendenza cosmopolita del secolo: l'individuo, prima di sentirsi figlio di questo o di quel paese, si sente cittadino del mondo, viaggia al di la' delle proprie frontiere, impara le lingue di altri popoli.
L'illuminismo coinvolge la vita sociale perché una delle sue idee principali è quella di abbattere tutto ciò che esisteva nel vecchio mondo, che veniva considerato barbarico ed irrazionale.
Si vuole rivedere e ricostruire tutta la vita politica, economica e sociale in base alla ragione dell'uomo. Sulla base di questi concetti gli illuministi procedono ad una critica del passato in tutti i suoi settori perché si è convinti che, fino a quel momento, la ragione si era addormentata perché sottomessa alla religione e al potere politico. Per questo motivo non bisogna sottostare a tutto quello che la religione o lo stato afferma, ma ragionare con la propria testa senza lasciarsi influenzare dagli altri.
L'Illuminismo è un movimento intellettuale e culturale fiorito nella seconda metà del 700. Il termine Illuminismo deriva da luce perché secondo gli illuministi il loro compito era di far luce nelle tenebre dell'ignoranza, ovvero aiutare l'uomo attraverso la conoscenza a trovare la felicità.
Un importante illuminista era Immanuel Kant, un filosofo tedesco, il cui motto era “Sapere aude” (adottato in seguito dagli altri illuministi) che voleva dire “abbi il coraggio di servirti della tua intelligenza” perché fino ad allora l'uomo aveva vissuto un periodo di minorità e oscurità che doveva imputare a se stesso perché si era lasciato condizionare dalla religione e dallo stato.
L'Illuminismo si basa sulla ragione, la libera critica, la tolleranza e l'uguaglianza che però era limitata perché gli illuministi essendo borghesi volevano uguagliarsi alla classe sociale più abbiente e tralasciavano i ceti meno abbienti. Inoltre avevano una visione laica della vita.
Durante l'Illuminismo cambiò la concezione della storia: Gli illuministi negavano la storia del passato perché ritenevano che non tutti i periodi storici erano positivi, il medioevo infatti era visto con disprezzo.
Cambia anche il modo di vedere la scienza in base al presupposto che la scienza è indipendente dalla fede.
In questo senso gli Illuministi proseguirono sulla via tracciata da Galileo Galilei che capì che la scienza porta avanti qualcosa attraverso l'esperimento. Inoltre l'uomo deve avvalersi della scienza per comprendere e modificare la natura al fine di accrescere la ricchezza e la felicità dell'uomo. Per diffondere la conoscenza un gruppo francese diretto da Diderot scrisse un'enciclopedia che però fu subito inserita nell'Indice dei libri proibiti perché andava contro la chiesa e contro il re. Nonostante ciò l'opera si diffuse e portò grandi successi tra i quali la nascita dell'opinione pubblica e l'alfabetizzazione perché molti impararono a leggere per il desiderio di leggere l'enciclopedia.
Tre diverse soluzioni politiche:
" la ragione deve migliorare la vita sociale e politica = gli illuministi elaborano nuove proposte:
•Voltaire: dispotismo illuminato. Il sovrano e un "illuminato" cioè si ispira ai principale filosofici illuministici.
•Montesquieu: la suddivisione dei poteri (legislativo esecutivo e giudiziario) sta alla base di tutte le monarchie costituzionali.
•Rosseau: sovranità popolare (democrazia),il popolo sovrano di se stesso.
• Cesare Beccaria: propone una riforma globale del sistema giudiziario e penale.
Il marchese Cesare Beccaria, ] (Milano, 15 marzo 1738 – Milano, 28 novembre 1794) è stato un giurista, filosofo, economista e letterato italiano considerato tra i massimi esponenti dell'Illuminismo italiano, figura di spicco della scuola illuministica milanese.
La sua opera principale, il trattato Dei delitti e delle pene, un'analisi politica e giuridica contro la pena di morte e la tortura, condotta sulla base del razionalismo e del pragmatismo di stampo utilitarista, ispirò, tra l'altro, il nuovo codice penale voluto dal granducaPietro Leopoldo di Toscana, e alcuni tra i Padri fondatori degli Stati Uniti d'America come Thomas Jefferson, Benjamin Franklin eJohn Adams. Beccaria era inoltre il nonno materno dello scrittore Alessandro Manzoni.
appunti del 03/02/2016
Illuminismo
Nel 1700 l'uomo illumina il cammino della sua vita tramite la ragione
quali sono i presupposti culturali dell'Illuminismo? Cioè quali sono i fatti precedenti da cui si sviluppa? |
I presupposti culturali sono in particolare 3:
1) Antropocentrismo: mettere al centro della speculazione l'uomo.
L'antropocentrismo era tipico dell'UMANESIMO (1400) e del RINASCIMENTO (1500)
2) Rivoluzione scientifica: (esperienza + ragione)
3) Età della critica: (metodo rigoroso basato sulle fonti)
Primato della ragione che è in grado di:
1 ~Rischiarare ogni realtà umana~
- Critica degli errori del passato
- Favorisce il progresso di scienza e tecnica
2 ~Dare maggior valore all'intellettuale~
- L'intellettuale esce dal sui isolamento e ha un ruolo sociale
- Dialogo con la pubblica opinione
3 ~ Favorire il progresso della vita e della società umana~
ANCHE IN CAMPO POLITICO
- Superamento dell'antico regime e dell'assolutismo
IN LETTERATURA
La letteratura vuole riformare la società e lo fa attraverso
- Nuovo linguaggio: libero dai modelli e più diretto
- Rinnovamento dei generi del passato: (prosa e poesia si occupano di temi sociali)
- Nascono generi nuovi: (giornali e riviste, strumenti più semplici per creare dibattiti e per esprimere proprie opinioni)
DOMANDE
Cosa si intende per Illuminismo?
Dove e quando si sviluppa?
Perché si chiama illuminismo?
A quale periodo si contrappone?
Su quali presupposti si sviluppa?
Quali sono i suoi valori?
Come si pongono gli illuministi rispetto alla fede?
Come si pongono gli illuministi rispetto all'assolutismo?
Ragione uguaglianza libertà: spiega perché questi sono i concetti chiave dell'illuminismo.
Quali sono le innovazioni in campo letterario?
Qual è il ruolo dell'intellettuale per gli illuministi?
Quali strumenti utilizzano per diffondere la cultura?
Illuminismo
La Ragione come principio fondamentale dell'Illuminismo.
L'Illuminismo è un movimento filosofico e culturale, nato in Inghilterra e diffusosi in Europa e nel mondo a partire dalla prima metà del Settecento, soprattutto attraverso la Francia. E' qui,
infatti, che fiorisce grazie al contributo di pensatori del calibro di Rousseau, Voltaire, Montesquieu, Diderot e D'Alembert.
Montesquieu diventerà il padre, in politica, della teoria della divisione dei poteri in:
- legislativo;
- esecutivo;
- giudiziario.
Definizione
Movimento filosofico che si sviluppa in Europa nel corso del XVIII secolo e che proclama il primato della ragioneumana, che ha il compito di “illuminare” la vita e l’esistenza degli uomini liberandoli dalle false ed illusorie credenze dei pregiudizi, delle superstizioni e dei dogmi di ogni natura e tipo.
Gli ideali dei Lumières - considerati anche alla base della visione del mondo della nuova classe borghese che inizia ad affermarsi con la Rivoluzione industriale - caratterizzeranno profondamente la filosofia e la cultura del Settecento e dell’Ottocento, intersecandosi con gli eventi della Rivoluzione francese e poi con il movimento del Romanticismo.
Spiegazione
L’illuminismo pone come propri capisaldi l’uso della ragione e il progresso dell’umanità, che procedono di pari passo e che devono costituire le basi della liberazione dell’uomo dall’oppressione politico-religiosa dei ceti dominanti (clero e aristocrazia in particolare). Lo strumento della ragione, correttamente utilizzato, consente infatti la critica dei pregiudiziereditati passivamente dalla tradizione e tramandati dal principio di autorità (con particolare riferimento all’ipse dixit).
Immanuel Kant, nel suo Risposta alla domanda: che cos’è l’Illuminismo? (1784), definisce l’illuminismo come “l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso”, dove con “minorità” di intende “l’incapacità di valersi del proprio intelletto”. Un concetto cardine è così quello kantiano di “tribunale della ragione”, a cui spetta il compito di determinare la legittimità di ongi tipo di sapere umano.
In coerenza con questo atteggiamento, si possono indicare tra le linee-guida dell’Illuminismo l’impegno critico e militante della ragione contro le religioni “positive” e contro il tradizionalismo della Chiesa (cui si contrappone una religiosità naturale e razionale), la convinzione che il sapere e la cultura siano le fonti principali del progresso collettivo, la laicizzazione della vita collettiva e la fiducia nell’educazione e nella formazione dell’uomo, il rinnovato interesse per la storia.
Rilevanti sono poi le diverse tradizioni e i differenti sviluppi nazionali che confluiscono nel movimento dell’illuminismo. InInghilterra è rilevante la linea che va da Francis Bacon (1561-1626) a John Locke (1632-1704) e Isaac Newton (1624-1727); in Francia, sono centrali figure come Voltaire (1694-1778), Denis Diderot (1713-1784) e Jean Baptiste D’Alembert (1717-1783), curatori della celebre Encyclopédie (1751-1772), Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) e Nicolas de Condorcet (1743-1794). In Italia e in Germania possiamo ricordare rispettivamente le figure di Pietro Verri (1728-1797) eCesare Beccaria (1738-1794), autore del trattato Dei delitti e delle pene (1764), Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781) e Johann Gottfried Herder (1744-1803).
Il seguente materiale è preso da:
http://www.agatimario.it/4passilett/romanticismo/illuminismo1.htm
L’illuminismo è un vasto movimento culturale.
I principali modelli teorici dell’illuminismo si formano in Inghilterra per merito di pensatori come Newton (scienza), Locke (filosofia/poltica), Smith (economia).
Il movimento assume la massima estensione in Francia.
Tra i più importanti pensatori illuministi ricordiamo:
Voltaire, Diderot, Montesquieu, Rousseau, D’Alambert per poi espandersi un po’ in tutta Europa.’
In Italia ricordiamo Cesare Beccaria
L’illuminismo afferma l’autonomia della ragione:
usa i lumi della ragione contro il buio dell’ignoranza. Secondo l’illuminismo, l’uomo deve imparare a ragionare con la propria testa e a ritenere valide solo quelle verità che egli riesce ad appurare grazie alla ragione, indipendentemente da ciò che afferma la religione, l’autorità politica o la tradizione. Gli illuministi ritengono veri solo quei fenomeni che si possono dimostrare attraverso i sensi o la ragione (con un ragionamento logico).
L’illuminismo è un movimento ateo e materialista
L’illuminismo ha una grande fiducia nel progresso
l’uomo, grazie alla ragione, alla scienza e alla tecnica sarebbe stato ben presto in grado di conoscere e spiegare tutti i fenomeni, di risolvere tutti i problemi, di costruire una società sempre migliore.
Pertanto gli illuministi non perdevano molto tempo a studiare il passato (il passato, sostenevano, è solo un cumulo di errori che ha permesso la costruzione di questa società barbara ed arretrata) ma erano decisamente proiettati verso il futuro, un futuro di luce e di progresso.
L’illuminismo lotta contro il pregiudizio,
il dogmatismo, il fanatismo religioso, l’intolleranza, la schiavitù, l’assolutismo regio (il potere di diritto divino), l’organizzazione feudale dello stato (fondato sui privilegi dei nobili e del clero). Gli illuministi, infatti ingaggiarono mille battaglie per sconfiggere le vecchie idee e per elaborare e diffondere quelle nuove.
L’illuminismo diffonde idee nuove...
Essi rifondarono il sapere in ogni campo, imponendo moderni concetti come quelli di
monarchia costituzionale e divisione dei poteri,
contratto sociale (lo stato si deve basare su un contratto voluto ed accettato dai cittadini), repubblica, democrazia;
uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge (abolizione dei privilegi di nobili e clero...);
uguaglianza fra gli uomini (tutti gli uomini, al momento della nascita, sono uguali, perché tutti provvisti di ragione);
cosmopolitismo;
dispotismo illuminato;
riforme (riforme del codice penale - abolizione della pena di morte e della tortura -, riforme tributarie...)
libertà di pensiero, di stampa, di parola...(abolizione della censura e dell’Inquisizione);
tolleranza;
liberismo (abolizione delle barriere doganali, dei pedaggi feudali, della manomorta...);
diritto all’istruzione (istituzione di scuole pubbliche);ecc.
L’illuminismo si batte per la diffusione della cultura
Fu un grande merito degli illuministi, quindi, non solo fondare una cultura nuova, ma fare in modo che le nuove idee si diffondessero a larghi strati di popolazione un po’ in tutta Europa.
Per questo gli illuministi furono molto sensibili al problema dell’educazione, che doveva essere sottratta alla Chiesa e agli ordini religiosi.
La necessità di diffondere le nuove idee portò al potenziamento e alla fondazione di giornali e gazzette (i primi periodici culturali a larga diffusione nacquero in Inghilterra all’inizio del secolo: The tatler e lo Spectator).
Anche in Italia iniziò, sia pure timidamente, un lento processo di svecchiamento della cultura in generale e della letteratura in particolare; anche da noi cominciò a farsi strada il concetto di cultura come attività socialmente utile e, in diverse occasioni, la letteratura non fu più considerata solo come un piacere raffinato praticato da e per pochissimi eletti, ma come un modo efficace per favorire riforme e progresso.
Ciò portò ad un certo allargamento della fascia di alfabetizzati, ad una certa crescita della produzione libraria, ad una certa fioritura di giornali e riviste fra le più famose: la Frusta letteraria e Il caffé.
Ma il più importante tentativo di riesaminare, rifondare e diffondere tutto il sapere umano è testimoniato dalla maggiore impresa culturale dell’epoca:
l’Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri,
un’opera gigantesca in 28 volumi diretta dal matematico D’Alembert e dallo scrittore Diderot (alla stesura dell’opera, comunque, parteciparono tutti i più importanti pensatori illuministi).
Molte delle nuove idee illuministe ottennero un certo consenso anche presso alcuni sovrani assoluti (Maria Teresa e Giuseppe II d’Austria, Federico II di Prussia, Caterina II di Russia, Pietro Leopoldo di Toscana) che, spesso consigliati dai “filosofi” illuministi, vararono programmi di riforme tesi a realizzare un maggior benessere dei “sudditi” e a modernizzare lo stato (riforme del catasto; riforme tributarie; costruzioni di strade, bonifiche, scuole...; abolizione degli ordini religiosi “parassiti”; maggiore libertà di stampa...).
Ma, soprattutto, le idee illuministiche furono alla base di quei fatti storici (politici, economici, sociali...) che cambiarono la faccia della Terra: la Rivoluzione Americana, la Rivoluzione Francese e soprattutto la Rivoluzione Industriale.
L’intellettuale impegnato
un intellettuale che non si limita a studiare e meditare nel chiuso della sua cameretta ma che combatte pubblicamente i pregiudizi e si batte per scacciarli dai loro covi (chiese, scuole, governi, corporazioni...); un intellettuale che attacca ogni forma di tirannia, di censura, di ingiustizia, di disumanità (guerra, tortura, schiavitù...), di intolleranza e di fanatismo.
Insomma: un intellettuale impegnato politicamente e socialmente, che mette la propria ragione e la propria arte al servizio del progresso e della emancipazione dell’uomo.
Ma quand'è che diventi maturo?
Una famosa interpretazione dell’Illuminismo è quella del grande filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804) secondo il quale
l’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità.
"Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro.”
Quindi, per Kant, l’uomo può diventare maggiorenne (maturo, libero...) solo se impara a ragionare con la propria testa, se impara cioé a fare a meno dei vecchi tutori (autorità religiose, autorità politiche, dogmatismo...).
Affinché, però, questa capacità di pensare (questa autonomia critica) sia utile non solo al singolo individuo, ma all’intera comunità, occorre la libertà” e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi”.
Il potere limita il potere
Altro celebre illuminista è Montesquieu (1689-1755) che, nella sua opera più matura,Lo spirito delle leggi, influenzerà la scena politico-culturale per oltre un secolo ed ancora oggi può essere considerata un classico del pensiero politico. In essa il pensatore francese, dopo aver analizzato le varie forme di governo (repubblica, monarchia, assolutismo) ritiene che la forma di governo migliore (la più realistica e quella più facilmente applicabile al suo tempo) sia la monarchia, ma una monarchia in cui il potere del re sia limitato (e controllato) da leggi fondamentali dello stato (= una carta costituzionale) e da altri organismi politici.
In altre parole, Montesquieu auspica la formazione di una monarchia costituzionale (o parlamentare) dove i tre poteri fondamentali dello stato siano divisi e gestiti da organismi diversi: il potere legislativo (in mano al Parlamento), il potere esecutivo (nelle mani del sovrano) e il potere giudiziario (nelle mani della Magistratura).
Illuministi italiani: CESARE BECCARIA contro la pena di morte
In Italia, fra i tanti, si distinse in modo particolare Cesare Beccaria (1738-1794). In un famoso trattato - Dei delitti e delle pene - egli dimostrò, con argomentazioni profonde ed esemplificazioni efficaci, che la pena di morte e la tortura, oltre a rappresentare consuetudini barbare ed ingiuste, non sono assolutamente efficaci nella lota contro il crimine e le ingiustizie. Nell’opera si respira un forte senso umanitario, l’amore e il rispetto per i propri simili, il terrore per la violenza, la sopraffazione, la vendetta (soprattutto quando perpretata dallo stato), il desiderio di battersi per la giustizia e la dignità dell’uomo. Il suo messaggio si propagò in tutta Europa, ispirando importanti riforme del codice penale
Il papà dei rossi, il papà dei verdi...
In campo politico-sociale, le teorie più radicali furono quelle del filosofo Jean-Jacques Rousseau (1712-78). gli sosteneva che tutti gli uomini nascono liberi ed uguali, anche se poi la società li rende spesso servi (o, perlomeno, rende servo il più debole, quello nato in un contesto socioeconomico inferiore). Questo perché la società attuale, sosteneva Rousseau, si basa sui privilegi di pochi fortunati e discrimina gli uomini a seconda della proprietà privata (e/o della ricchezza). Per costruire una società più giusta, quindi, é necessario uno stato in cui tutto il popolo possa partecipare alla gestione del potere, uno stato in cui le leggi e gli organi di governo siano al servizio di tutti i cittadini. In pratica Rousseau auspica uno stato moderno, democratico e non privo di parecchie sfumature “socialiste”. Occorre inoltre ricordare che Rousseau è un illuminista molto atipico; infatti, al contrario degli altri philosophes, non crede nel progresso e nella civiltà, anzi: la cultura e la civiltà non solo non hanno migliorato l’uomo, ma l’hanno guastato, strappandolo dalla bontà incontaminata della natura. L’unica salvezza dell’uomo moderno, schiavo del progresso e dell’inquinamento, consiste in un ritorno alla natura (...Addio dunque Parigi, città celebre, città di rumore, di fumo e di fango, nella quale le donne non credono più all’onore, né gli uomini alla virtù...”). Insomma: dopo un Rousseau padre della democrazia e del socialismo, un Rousseau padre dei verdi.
Il dispotismo illuminato
Il philosophe più famoso, comunque, è probabilmente Voltaire (1694-1778). Anche lui si fece promotore di innumerevoli battaglie contro l’intolleranza (soprattutto religiosa), l’ignoranza, i pregiudizi, ecc.; ed anche lui predicava l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e l’abolizione dei privilegi di casta. Al contrario di Rousseau, però, non metteva in discussione la proprietà privata e, soprattutto, non metteva nemmeno in discussione l’assolutismo regio; secondo lui il re doveva mantenere intatto il suo potere, solo che avrebbe dovuto essere un sovrano illuminato, avrebbe cioè dovuto governare secondo i principi della filosofia illuminista, magari sotto consiglio degli stessi filosofi.
l Settecento rappresenta nella storia del mondo Occidentale
una svolta rivoluzionaria che ha cambiato radicalmente sistemi politici, economici e sociali.
Questo secolo è stato caratterizzato dal punto di vista
economico dalla rivoluzione industriale, che ha determinato la nascita di una nuova classe sociale, la Borghesia imprenditoriale. Questa classe sociale cerca di ottenere nuovi privilegi nei
confronti dei nobili e del clero. Dal punto di vista culturale questo secolo è stato caratterizzato dall’Illuminismo, un movimento di pensiero che si proponeva di esaltare soprattutto la ragione
dell’uomo ed aveva come obbiettivo il cambiamento radicale della storia e dei sistemi politici e sociali che erano allora in vigore nella maggior parte dei Paesi dell?occidente.
Qual era il sistema politico allora in vigore nella maggior
parte dei Paesi d’Europa?
Il sistema politico piu’ diffuso era la monarchia assoluta,
un sistema in cui il re concentrava in sé tutti i poteri dello Stato, ossia il potere esecutivo, legislativo e il potere giudiziario. Non esistevano inoltre, leggi scritte, cioè mancavano le
Costituzioni. L’Illuminismo cercò in tutti i modi di combattere questo sistema politico attraverso le voci dei suoi massimi rappresentanti, che in Francia sono stato Voltaire, Montesquieu e
Rosseau. La corrente illuministica, infatti, nasce in Inghilterra dove avrà una ampia diffusione, ma darà i suoi effetti maggiori in Francia, perché in Inghilterra le riforme si fecero subito e
si arrivò alla Costituzione, mentre in Francia dove c’era la Monarchia più antiquata che manteneva i privilegi del re e del clero e della nobiltà. (In Francia infatti) l’Illuminismo porterà alla
rivoluzione nel 1789.
Montequieu in un testo importante “Lo spirito delle leggi”
ribadisce per la prima volta nella storia dell’Occidente, la necessità della separazione dei poteri dello Stato. Questo testo è alla abse delle moderne Costituzioni democratiche europee tra cui
quella italiana.
Rosseau va oltre, afferma che tutti i cittadini devono essere
uguali dinanzi alla legge e che il potere non appartiene al re ma al popolo.
Affermava quindi il concetto di democrazia che lui non aveva
inventato ma aveva ripreso dalla Costituzione ateniese del IV secolo a.C.
E Voltaire? In tutti i suoi testi afferma l’importanza di
rivedere tutte le irrazionalità della storia e porta ad esempio l’Inghilterra che aveva attuato delle riforme liberali ed aveva Costituzione scritta.
Che cosa era indispensabile perché si potessero attuare tali
principi illuministici?
Era indispensabile educare il popolo, alfabetizzare le masse,
perché la quasi totalità del popolo era analfabeta.
E’ questo il periodo in cui si diffondono le enciclopedie e i
giornali.
L’Opinione Pubblica
L’opinione pubblica è ciò che pensa la maggioranza della
gente e si forma coinvolgendo tutti i mezzi di informazione come giornali, televisioni, radio, riviste ecc…
A partire dal ‘700 si realizzo in particolar modo in
Inghilterra la crescita dell’opinione pubblica. Tra i famosi giornali inglesi vi erano The Spectator e il Times.
Il successo della vendita dei giornali fu favorito dal
diffondersi dell’alfabetizzazione e dai luoghi di ritrovo come i caffè, dove i giornali venivano letti e discussi.
Molti sovrani europei aderirono alle idee illuministiche ed
attuarono nei loro Stati delle riforme. Quali furono queste riforme ed in quali Stati furono attuate?
La riforma che fece Federico II di Prussia fu di abolire la
tortura e ridurre la pena di morte; Caterina II di Russia confiscò molte proprietà della Chiesa; Maria Teresa d’Austria istituì il catasto che ancora oggi è ammirato dagli studiosi per la grande
precisione, inoltre lei insieme al figlio Giuseppe II introdusse in Lombardia maggiore libertà religiosa, fondò numerose scuola statali e abolì la tortura e limitò la pena di
morte.
Le idee illuministiche si spinsero anche oltre l’Oceano
Atlantico e determinarono la nascita degli U.S.A nel 1776. In questa data infatti gli U.S.A si ribellarono alla madre patria inglese e capeggiati da George Washington diedero vita al primo Stato
liberale democratico e repubblicano dell’Occidente. La Costituzione americana è stata la prima grande Costituzione democratica e contiene nei suoi articoli tra i diritti inviolabili dell’uomo
anche il diritto alla felicità.
Il potere esecutivo fu affidato ad un Presidente eletto ogni
quattro anni, il primo fu George Washington. Il potere legislativo venne assegnato a due camere: il Congresso ed il Senato.
Il potere giudiziario apparteneva alla corte suprema,
costituita da giudici nominati dal Presidente. Le camere venivano elette dal popolo. Gli elettori furono i maschi maggiorenni con delle proprietà o con un certo livello di ricchezza mentre i neri
e i pellerossa furono esclusi dal diritto di voto. Nonostante la discriminazione razziale, molti europei guardavano gli U.S.A come un modello da imitare.
L'inizio dell'età moderna
La civiltà moderna inizia con l'illuminismo in opposizione
all'oscurantismo medievale. Questo movimento filosofico e scientifico nacque in Inghilterra ad opera del filosofo Locke ma si diffuse in Francia grazie a Voltaire e gli autori dell'Enciclopedia
D'Alemberg e Diderot. L'illuminismo diffuse in Europa idee di libertà, giustizia e solidarietà tra i popoli. Nel settecento l'intensificarsi degli scambi commerciali e delle ricchezze, innalzò i
livelli di vita e anche la cultura. Gli artefici di questo mutamento non erano i nobili bensì i borghesi. Facendo parte del popolo dovevano pagare le tasse e cominciarono a
protestare.
La società pre-illuminata.
Nel '700 la classe privilegiata era quella dei nobili che
detenevano il potere politico, poi c'era il popolo diviso tra proletariato che viveva stentatamente con un salario basso e la borghesia che era la classe media. Dobbiamo sapere che nella società
mondana nasceva il culto, la raffinatezza e l'eleganza basando tutto sull'aspetto esteriore (gioielli, parrucche, carrozze) e si comportavano secondo un certo galateo. Così il metodo sperimentale
fu indagato per studiare la scienza dello spirito. Da ciò si capisce che la teologia e la filosofia non dovevano essere discipline astratte ma l'uomo con l'aiuto della regione (che venne chiamata
luce) dovevano unificare il senso di mistero e soprannaturale per darne una definizione ottimistica. Dunque venne messa in dubbio ogni forma di conoscenza che non si poteva verificare (come la
religione). Si rifiutava il passato, perché costruito in modo sbagliato, per prendere il via al progresso e tutti gli uomini sono uguali, per natura e si devono considerare
fratelli.
Le idee illuministiche
In Inghilterra i pensatori come Locke, Leibnz e Newton
avevano dimostrato che l'uomo con la conoscenza e la scienza avrebbe saputo di più. In Francia Montesquieu, Voltaire e Rosseau gettavano le basi sociali, sull'uguaglianza, il diritto di libertà e
il riconoscimento e la scelta di un governo. In Italia, Cesare Beccaria, interpretava il diritto e aboliva le torture e la pena di morte. Erano queste le idee rivoluzionarie sulle quali l'uomo,
fonderò la società moderna, e per riuscirvi cominciò a protestare per reclamare i suoi diritti.
La storia
Alcuni sovrani europei fecero rapide riforme, per prevenire
la situazione, evitando possibili proteste, ma non mutavano lo spirito di potere. Solo in Inghilterra avvenne questo cambiamento che limitò il potere del re e aumentò quello del Parlamento. Prima
dell'affermazione di queste idee avvengono tre rivoluzioni (americana, francese, industriale).
La rivoluzione americana
Fu la rivolta delle colonie americane contro l'Inghilterra,
che imponeva leggi e tasse. Le colonie americane ormai autosufficienti, chiesero un adeguato numero di rappresentanti al Parlamento a tutelare i propri interessi. L'Inghilterra non accettò e dopo
una guerra nel 1776 si formarono gli Stati Uniti d'America.
Rivoluzione francese
Fu causata dal divario delle classi privilegiate
(clero-nobili) e il terzo Stato (la borghesia) e anche dal deficit che si era formato con la cattiva amministrazione statale, che il terzo stato colmava. pagando le tasse. Il re Luigi XVI non
fece riforme sostanziali, così il 14 luglio 1789 inizia la rivoluzione con la presa della Bastiglia, durò 5 anni. Alla fine in Francia fu abolita la monarchia, si affermarono i diritti dell'uomo
e del cittadino e furono annullati i privilegi di classe.
Nascono i principi libertà, uguaglianza e fraternità su cui
si basa una società giusta e democratica.
La rivoluzione industriale
Fu ben diversa da quelle precedenti si attuò tra il XVIII e
il XIX secolo, nei maggiori paesi europei e americani in seguito all'introduzione delle macchine a sostegno del lavoro dell'uomo. Ebbe inizio in Inghilterra, ma si estese rapidamente in tutto il
mondo occidentale, con l'aumentare delle industrie e con l'introduzione di nuove macchine. Infatti in quel periodo i braccianti lasciarono la campagna per rifugiarsi nelle città per trovare un
lavoro più gratificante e meno faticoso nelle fabbriche. Nacque il capitalismo cioè la distinzione fra la classe sociale degli imprenditori e quella degli operai. Si trovarono subito in conflitto
perché i primi volevano pagare di meno per arricchirsi di più, mentre questi ultimi volavano essere pagati di più per non morire di fame. La rivoluzione industriale è importantissima perché con
essa si ha una svolta decisiva verso la modernità. Nella società non contò più il prestigio e la stirpe, ma il denaro che si poteva avere col lavoro e con l'ingegno. Così l'economia divenne una
scienza importante nella vita della borghesia (Adam Smith economista inglese getta le teorie del Liberalismo economico, divisione del lavoro e scambio delle merci).