L’origine del termine
1883: Verlaine (“Io sono l’impero alla fine della decadenza”)
1886: “Le decadent” (Rimbaud, Verlaine, Mallarmé: les poetes maudits)
¨Manifesti: 1884 “A rebours” (Huysmans)
1889 “Il piacere” (D’Annunzio)
1890 “Il ritratto di Dorian Gray (Wilde)
La visione del mondo decadente
Stravolgimento dei principi su cui la borghesia aveva basato la conquista del proprio potere politico ed economico:
-da libera concorrenza (individuo energico e creatore)a sviluppo dei monopoli (giganteschi apparati impersonali)
-da uguaglianza di diritto a disuguaglianza di fatto
-da fratellanza umana a sfruttamento coloniale
-da libertà politica a repressione antioperaia con esaltazione della forza e mito del superuomo
-da unità nazionale a fanatismo nazionalistico
POSITIVISMO |
DECADENTISMO |
Fiducia nel potere liberatorio della scienza (dalla superstizione, dalla malattia, dalla miseria) |
Rifiuto mito della ragione |
La scienza garantisce la conoscenza oggettiva e totale della realtà e il dominio su di essa |
Coscienza dell’inconoscibilità (corrispondenze arcane tra le cose- slanci di empatia irrazionale- stati abnormi della coscienza come strumenti conoscitivi) |
Applicazione del metodo delle scienze naturali in tutti i campi del sapere |
Stanchezza spirituale e anticonformismo (antiparlamentarismo) |
Negazione della ricerca metafisica |
Mancanza di ideali e senso di solitudine |
Fiducia in un progresso inarrestabile |
Chiusura alla realtà esterna |
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Angoscia esistenziale |
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Abbandono dei sensi e dell’istinto e fuga verso l’ignoto |
ROMANTICISMO |
DECADENTISMO |
Slancio entusiastico e vitalistico |
Sofferenza, smarrimento, stanchezza |
Anelito all’infinita espansione dell’io |
Ripiegamento interiore e analisi inerte |
Forme di ribellione eroica e titanica e di estremo sacrificio |
Inerzia, malattia, languore, presentimento di fine e di sfacelo |
Fiducia di poter incidere sulla realtà |
Rifiuto di ogni impegno e disinteresse da principi politici, morali o pratici |
La poetica
il poeta veggente (Rimbaud): egli penetra e interpreta, per simboli, il mistero dell’universo
l’estetismo (culto religioso dell’arte; principio regolatore della vita: il bello)
la poesia pura, priva di intenti pratici e utilitaristici: arte bella, ma inutile
la rivoluzione del linguaggio poetico : non più comunicazione, ma evocazione
¨il valore suggestivo e magico della parola (Verlaine 1882): l’arte poetica consiste nella ricerca della musica prima di tutto
l’oscurità enigmatica: eliminazione delle categorie di tempo e spazio
la reazione alla cultura di massa
¨il linguaggio metaforico (cfr. metafora medievale): la fede nella parola abbassa l’angoscia esistenziale a materia conoscibile
il simbolo oscuro e misterioso, allusivo e polisemico
Temi e miti della letteratura decadente
ammirazione per le epoche di decadenza (grecità alessandrina, tarda latinità imperiale, età bizantina)
perversione, crudeltà, sensibilità nevrastenica, malattia
morte e vitalismo
amore nelle sue interferenze con la malattia (sadismo, masochismo, voyeurismo)
il maledetto
l’esteta
l’inetto a vivere
la donna fatale
il fanciullino
¨il superuomo
IL ROMANZO DECADENTE
Destrutturazione dell’intreccio: tendenza all’abolizione della narrativa intesa in senso tradizionale, come successione logico-cronologica di avvenimenti concreti:
La materia tende a raggrupparsi in blocchi tematici che possono essere anche sovrapposti cronologicamente o completamente indipendenti (Coscienza di Zeno)
Concentrazione sull’interiorità: caduta la fiducia di poter rappresentare dal di fuori il mondo, allo scrittore non resta che penetrare nella mente dei suoi personaggi e descrivere non una realtà assoluta, ma soggettiva
Perdita di eroicità del personaggio: esseri comuni, che vivono una quotidianità quasi banale. Domina la figura dell’inetto
Tema della malattia/nevrosi, metafora della dissoluzione del personaggio
Tempo interiorizzato: il tempo si presenta non come una realtà oggettiva, ma come una funzione della coscienza individuale
Sul piano delle tecniche narrative, i mezzi più adeguati per esprimere la realtà interiore frantumata sono:
Il monologo interiore (diverso dal soliloquio perché non implica un destinatario neanche implicito)
Il flusso di coscienza (diverso per un più accentuato carattere di immediatezza alogica), con cui si rivela l’inconscio Il narratore che anche quando resta extradiegetico non è più onnisciente, ma anzi esprime dubbi, problematiche o mostra la sua inattendibilità
Tendenza alla disgregazione della sintassi, o almeno dei periodi costruiti su nessi ipotattici di tipo logico causale